Una delle cose più brutte al mondo è sentirsi ospiti nel proprio paese. E’ questa la sensazione che provano decine di migliaia di bambini/ragazzi nati in Italia da coppie immigrate.
In Italia infatti vige lo “Ius sanguinis”: è cittadino italiano solo chi discende o è figlio di italiani. Differente dallo “Ius soli”, vigente ad esempio in paesi come USA o Francia; per cui è cittadino chiunque nasca sul suolo dello stato in questione, senza nessuna importanza per la nazionalità dei genitori.
Negli ultimi tempi va dato merito al Presidente della Repubblica Napolitano di avere preso in mano le redini di questa disgraziata italiana…si comporta da punto di riferimento e vera guida morale di una nazione allo sbando, economicamente e non.
Personalmente condivido appieno il suo appello a rendere formalmente italiani chi già nei fatti lo è. Un bambino che nasce in Italia, va a scuola nel nostro paese, cresce imparando la nostra cultura e parla la nostra lingua è un italiano a tutti gli effetti. Non ha senso aspettare che egli compia 18 anni…perchè tenere nel limbo bambini che sono italiani?perchè emarginarli?…perchè farli sentire diversi quando non lo sono?
Penso che lo Ius soli si un puro atto di civiltà, di buon senso e di coscienza storica. Che centra la storia? bè noi italiani dovremmo ricordare bene le peripezie dei nostri connazionali in Sud America, Usa, Australia o Germania. Oggi la stragrande maggioranza dei loro discendenti sono cittadini americani, australiani, argentini o tedeschi.
Le polemiche scatenate dagli esponenti della Lega Nord e da parte del PDL sono fuori dal mondo. Figlie di una concezione della cittadinanza e della società che non esiste più nei fatti…nemmeno in Italia. Invito i novelli difensori della razza italica (o ancora peggio “padana”) a farsi un giro negli asili o nelle scuole elementari delle città del Nord Italia. L’integrazione, spesso problematica con gli adulti, li è già una realtà…un movimento inarrestabile verso una società multietnica, come è già avvenuto negli altri paesi europei. Chi poi vede nella concessione della cittadinanza un “cavallo di troia” per portare nuovi elettori nel campo del centro-sinistra non ha capito nulla…basterebbe informarsi sull’emigrazione per sapere che molto spesso gli immigrati che si inseriscono tendono ad avere comportamenti “conservatori” nei confronti di chi si trova nella stessa loro situazione di un tempo…si tratta di una reazione naturale dettata dal timore di perdere il “privilegio” faticosamente acquisito e la voglia di sentirsi come gli altri.
Mi auguro che ai 100000 bambini che ogni anno nascono in Italia da coppie immigrate sia concessa la cittadinanza italiana…un puro e semplice atto di civiltà.
Nico