Ivany e Valiquette hanno cambiato pelle alla Valpe

Quando un allenatore deve scegliere la formazione da mandare in campo, deve per prima cosa fare la conta degli indisponibili. Un giocatore può essere assente per motivi di salute, per infortunio o per squalifica, ma poco importa quale sia il reale motivo se il gruppo è attrezzato a rimpiazzare eventuali forfait. Tuttavia, una catena di infortuni può minare le certezze di un gruppo ed allora si ricorre ad un turnover forzato eccessivo che rischia di far calare le qualità del gruppo. Tutto questo dura fino a quando non si recuperano i giocatori e si ritrova una buona forma fisica. In sintesi, questo è stato tra i principali fattori della debacle della Valpe.

Ai problemi appena citati, vanno poi ad inserirsi dinamiche psicologiche da non sottovalutare. Gli allenatori e le società ripetono all’infinito “vincere aiuta a vincere”, ma spesso tralasciano il rovescio della medaglia, cioè “perdere aiuta a perdere”. Già, perché poi si rischia di entrare in un circolo vizioso nel quale non si riesce ad iniziare la partita con il giusto spirito ed il giusto atteggiamento.

La società di Torre Pellice, per superare questa crisi, ha optato per il drastico cambio di rotta, esonerando Mike Ellis e portando alla guida dei Bulldogs Ron Ivany. Inoltre, è arrivato come rinforzo a stagione inoltrata anche Steve Valiquette, portiere di enorme spessore con un passato in NHL.

Questi due nuovi “innesti” hanno aiutato la Valpe nel cambio di rotta, insieme ad un gruppo finalmente al completo e non falcidiato da acciacchi vari. Con l’inizio della Relegation Round, i Bulldogs hanno messo in mostra un hockey molto diverso da quello giocato per quasi tutta la stagione, un hockey solido e molto concreto. Sono la squadra con il miglior attacco e la miglior difesa, grazie anche ad un incredibile Valiquette ed i numeri lo testimoniano: 228 tiri subiti e 219 le parate, con una media di 96.1%. Nelle Relegation Round la Valpe ha commesso un solo passo falso, ma si è prontamente rialzata. Ora non resta che continuare sulla strada giusta.

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