Per quale personaggio, che non hai mai doppiato, rinunceresti al tuo preferito?
Sono talmente tanti, che dovrei riscrivere la mia carriera. Ma diciamo che sono soddisfatto di come siano andate le cose, tutto sommato.Il tuo nome è legato soprattutto a serie animate e videogiochi. E’ stata una tua scelta? Cosa ti affascina maggiormente di questo tipo di doppiaggio?
No, non è stata una mia scelta. È andata così. Nella piazza in cui lavoravo (Milano) all’epoca imperversava quel tipo di repertorio. Mi è andata bene, perché avevo l’età e la voce giusta per approfittare alla grande di una stagione irripetibile. Il bello di questo doppiaggio è che resta a lungo più caro nell’immaginario di molta parte del pubblico, quello legato all’infanzia. Quindi le nostre voci hanno un posto di assoluto rilievo nel cuore di quasi tutti.Tu hai vissuto una sorta di cambiamento nel mondo del doppiaggio? Secondo te cos’è cambiato di più da quando hai cominciato a doppiare? Perché al giorno d’oggi il doppiaggio è spesso snobbato mentre prima sembrava più indispensabile?
Artisticamente parlando, abbiamo un pubblico più consapevole, il che di per sé non è un difetto, diventa anche molto più esigente, e questo è un bene nella misura in cui ci spinge a non scendere a compromessi in fatto di qualità. Chi poi è ora talmente consapevole da non aver più bisogno del nostro servizio, non è più il pubblico cui ci rivolgiamo, tutto qui. Ma resta comunque una minoranza.Come reputi il doppiaggio odierno? Quali sono, secondo te, i punti deboli e i punti di forza?
Ogni generazione tende a considerare i propri anni ruggenti come irripetibili. Comunque, i problemi del doppiaggio odierno sono legati alle prassi di lavorazione. È un mestiere che va reinventato alla luce della crisi, che non ci ha risparmiati, e delle mutate dinamiche ed esigenze di mercato. Il contratto nazionale è in corso di riscrittura proprio in questi mesi. Vedremo.Di Francesco Sciortino per Oggialcinema.net
Magazine Cinema
Ivo De Palma: “Doppiare Pegasus sempre stimolante. Il doppiaggio va reinventato”
Creato il 27 gennaio 2015 da Oggialcinemanet @oggialcinema
Per quale personaggio, che non hai mai doppiato, rinunceresti al tuo preferito?
Sono talmente tanti, che dovrei riscrivere la mia carriera. Ma diciamo che sono soddisfatto di come siano andate le cose, tutto sommato.Il tuo nome è legato soprattutto a serie animate e videogiochi. E’ stata una tua scelta? Cosa ti affascina maggiormente di questo tipo di doppiaggio?
No, non è stata una mia scelta. È andata così. Nella piazza in cui lavoravo (Milano) all’epoca imperversava quel tipo di repertorio. Mi è andata bene, perché avevo l’età e la voce giusta per approfittare alla grande di una stagione irripetibile. Il bello di questo doppiaggio è che resta a lungo più caro nell’immaginario di molta parte del pubblico, quello legato all’infanzia. Quindi le nostre voci hanno un posto di assoluto rilievo nel cuore di quasi tutti.Tu hai vissuto una sorta di cambiamento nel mondo del doppiaggio? Secondo te cos’è cambiato di più da quando hai cominciato a doppiare? Perché al giorno d’oggi il doppiaggio è spesso snobbato mentre prima sembrava più indispensabile?
Artisticamente parlando, abbiamo un pubblico più consapevole, il che di per sé non è un difetto, diventa anche molto più esigente, e questo è un bene nella misura in cui ci spinge a non scendere a compromessi in fatto di qualità. Chi poi è ora talmente consapevole da non aver più bisogno del nostro servizio, non è più il pubblico cui ci rivolgiamo, tutto qui. Ma resta comunque una minoranza.Come reputi il doppiaggio odierno? Quali sono, secondo te, i punti deboli e i punti di forza?
Ogni generazione tende a considerare i propri anni ruggenti come irripetibili. Comunque, i problemi del doppiaggio odierno sono legati alle prassi di lavorazione. È un mestiere che va reinventato alla luce della crisi, che non ci ha risparmiati, e delle mutate dinamiche ed esigenze di mercato. Il contratto nazionale è in corso di riscrittura proprio in questi mesi. Vedremo.Di Francesco Sciortino per Oggialcinema.net
Possono interessarti anche questi articoli :
-
“Un archivio da paura”: l’horror prende vita al “Museo Interattivo del Cinema” d...
Venerdì 12 giugno presso il MIC – Museo Interattivo del Cinema di Milano (Viale Fulvio Testi, 121), Fondazione Cineteca Italiana, in collaborazione con... Leggere il seguito
Da Af68
CINEMA, CULTURA -
Arriva al Cinema “I Ponti di Sarajevo”
Tredici tra i più significativi autori europei contemporanei chiamati a raccolta per raccontare dal 1914 ad oggi la capitale bosniaca, città ponte tra Est e... Leggere il seguito
Da Taxi Drivers
CINEMA, CULTURA -
ANIME NERE di FRANCESCO MUNZI
Il cinema è, a volte, un'arma puntata in faccia allo spettatore. Ti tiene prigioniero, immobilizzato, e ti mostra il lento ed inesorabile declino di una società... Leggere il seguito
Da Viga
CINEMA, CULTURA -
Giffoni arriva all’EXPO e annuncia il primo ‘Late Show’ del Festival
Dal palcoscenico internazionale dell’Expo, dove è stato ospitato, il Giffoni Experience (17-26 luglio) annuncia per l’edizione 2015 uno straordinario progetto... Leggere il seguito
Da Taxi Drivers
CINEMA, CULTURA -
CityFest: gli appuntamenti di giugno e luglio
Dalla rievocazione dei “Fab Four” alla masterclass con uno dei registi contemporanei più carismatici (Nicolas Winding Refn, definito lo “Scorsese europeo”),... Leggere il seguito
Da Taxi Drivers
CINEMA, CULTURA -
Programma del 35° FANTAFESTIVAL
La XXXV edizione del FANTAFESTIVAL (Mostra Internazionale del Film di Fantascienza e del Fantastico – dal 22 al 29 giugno 2015), diretta da Adriano Pintaldi e... Leggere il seguito
Da Taxi Drivers
CINEMA, CULTURA

