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J. R. Ward e la delusione del romance

Creato il 12 aprile 2012 da Alessandraz @RedazioneDiario

J. R. Ward e la delusione del romance

Pubblicato da Alessandra Zengo J. R. Ward e la delusione del romance Dopo l'ultimo romanzo della Confraternita, Lover Mine, la Ward, mito insuperabile nel paranormal romance americano, ritorna nelle librerie italiane con il suo romance d'esordio, Un Unforgettable Lady. Un romance contemporaneo che non convince, anzi delude al massimo livello in una prova decisamente da dimenticare. Non che sia difficile, dato lo spessore millimetrico della storia – praticamente inesistente – e dei personaggi, che risultano delle piccole macchiette sfocate affogate nel grande oceano dei cliché narrativi della narrativa rosa. 
As the warm nights grow hot, and the canny killer closes in, Grace and Smith face a crucial choice: follow the rules or follow their hearts.
Questa in sintesi la trama del libro. Qualche notte di passione (o tentativi di prestazione fisica brucia-calorie) – che si è fatta attendere per circa 300 pagine di inutile narrazione –, un pizzico di suspance (ma proprio poca, poca, poca, poca) mitigata da chili di svenevoli pagine dedicate alle turpe mentali dei due protagonisti. Grace Hall cerca di convincere la sua guardia del corpo a concedersi una notte di furori (anche se poi alla prima occasione si dimostra titubante perchè pensa di non essere sensuale abbastanza), mentre lui tenta – ovviamente invano s'intende – di resistere alla tentazione di questa donna che accende i suoi desideri più reconditi – non serve che li stia ad elencare, vi basti sapere che gli ingredienti sono un uomo, una donna, niente vestiti e, se va bene, un letto (elemento comunque non indispensabile). Il finale, e anche tutto il percorso per arrivarci, è scontato.
Dimenticate il killer a cui accenna la quarta di copertina. Questa figura resterà sempre sullo sfondo a commettere qualche omicidio  dalle modalità che resteranno sempre vaghe e mai spiegate e dal movente abbastanza deboluccio –, mentre Grace e John Smith, il bodyguard assoldato per proteggerla da un'assassino di super-fighe milionarie, faranno la reciproca conoscenza (fisica, ma forse non c'era bisogno di precisare). 


Una donna indimenticabile vorrebbe essere un romanzo appartenente al genere romantic suspance, ma ahimè si dimostra solamente una pessima prova da parte di un'esordiente ancora inesperta – che per fortuna col tempo è migliorata arrivando a sfornare la forse miglior saga paranormal romance. I personaggi non hanno una profondità psicologica che potremmo definire tale: Grace è la solita eroina (ma dove?) bellissima e forte all'apparenza, ma che nasconde intime fragilità che non concernono necessariamente la scelta di abiti e scarpe; John è il prototipo dell'uomo duro e puro che non deve chiedere mai (non per niente è un ex-militare che tantissimi nemici alle costole, da qui il falso nome John Smith), e che riduce i suoi rapporti con le donne ad una botta e via – molto gratificante, aggiungerei tanto per saziare i suoi appetiti primordiali. (Ovviamente è un figo della madonna). 


Cosa ne deriva da tale, originale, connubio? Il nulla. Lo stile non si distingue, anzi viene inglobato e digerito da una narrazione piatta, senza pathos o cliffhanger che catturino l'attenzione del lettore. Persino la scelta dell'assassino (e di tutta la trama in sé) era così ovvia, da risultare banale. Un romanzo che si finisce più per inezia, che per reale interesse. Noioso, banale, scontato e aggiungeteci altri aggettivi appartenenti a queste categorie. Non consigliato. Confidiamo che la Ward non si metta a scrivere di nuovo romance. Se questo è il risultato, ne farei volentieri a meno. 


Ultimo appunto: immancabili gli errori di battitura, refusi – ormai un marchio di fabbrica della Leggereditore – e a volte mancanze nella correzione della buona traduzione, questa volta affidata a Silvia Zucca. 

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