Il cacciatore di giganti (USA 2013) Titolo originale: Jack the Giant Slayer Regia: Bryan Singer Sceneggiatura: Darren Lemke, Christopher McQuarrie, Dan Studney Cast: Nicholas Hoult, Eleanor Tomlinson, Ewan McGregor, Ewen Bremner, Eddie Marsan, Stanley Tucci, Ian McShane, Bill Nighy, Christopher Fairbank, Warwick Davis Genere: fagioloso Se ti piace guarda anche: King Kong, La storia fantastica, I fratelli Grimm e l'incantevole strega
I Giganti ci sono solo nelle storie, nella realtà non esistono. Siete sicuri di ciò?
Andate a dirlo a lui.
O andate a dirlo a loro…
I Giganti sono esistiti. Erano una band anni Sessanta. Poi sono spariti nel nulla. Leggenda vuole che siano stati confinati dal re Eric su in cielo, in una terra raggiungibile soltanto da una pianta che arriva fino alle nuvole. Per fare crescere una simile pianta, occorrono dei fagioli speciali. Sembrano fagioli normali e invece se li bagni si trasformano in… Gremlins. Ho sbagliato film? In questo, non bisogna mai bagnare i fagioli, altrimenti nasce subito una pianta che va fino al cielo, lassù dove vivono i temibili giganti. I giganti veri, non la band. Ed è proprio quanto capita a Jack, il protagonista de Il cacciatore di giganti. Invece di un tranquillo Gizmo, un giorno si porta a casa ‘sti cacchio di fagiolini magici, questi naturalmente si bagnano e si trasformano in una pianta enorme che gli sfascia la casa. In quel momento insieme a lui c'è la principessa del regno che finisce scaraventata su su, insieme ai giganti che la tengono rapita. [ATTENZIONE! BATTUTA POLITICALLY INCORRECT IN ARRIVO] Vorrebbero anche stuprarla, ma poi si rendono conto che le dimensioni dei loro peni giganti non gli permettono di avere una penetrazione soddisfacente nella piccola vagina della povera umana. [FINE
Rimasto a Terra, il nostro Jack si propone per andare a recuperare la principessa. Insieme a lui vanno due ex tossici di Trainspotting ora (apparentemente) ripuliti: Ewan McGregor e Ewen Bremner (beh, lui non sembra molto ripulito), più un cattivone, il primo cattivone del film, Stanley Tucci, promesso sposo alla principessa. Più in là nel corso del film ci sarà un secondo cattivone, anzi no, di più: un cattivone gigante. Anzi no, di più ancora: un cattivone gigante con due teste di cui una parla come il Gollum.
"Aiuto! Qualcuno mi tolga 'sta schifezza dalla spalla!!!
Ah no, scusate, è solo la mia seconda testa..."
Anche se raccontata così può non sembrare, si tratta della solita fiaba, una variante della super hit per l’infanzia, soprattutto nel Regno Unito, Jack e la pianta di fagioli. La cosa che più colpisce di questo film è proprio il suo essere tradizionale. Un controsenso? No, perché negli ultimi anni siamo stati abituati agli stravolgimenti più originali e trasgressivi possibili nei confronti dei racconti classici. Tutto è partito (credo) con Shrek, poi ci ha messo del suo la serie tv Once Upon a Time e negli ultimi tempi ci si è messa una lunga schiera di pellicole a tematica fiabesca che rivisitano le storie in maniera spesso poco da favola. Dal teen fantasy Biancaneve e il cacciatore alla variante action cazzuta (rivelatasi poi più cazzata che cazzuta) di Hansel & Gretel - Cacciatori di streghe, fino alla coloratissima revisione firmata Tarsem di Biancaneve, ancora lei, sta zoccola.
"ARGH! Manco in Trainspotting sembravo così fatto..."
Ne abbiamo viste in pratica di tutti i colori, dal bianco della citatissima Biancaneve fino al cappuccetto rosso sangue. Quello che mancava era allora un film old-fashioned, uno di quelli che sembrano usciti più dagli anni ’80/’90 che da oggi. Le intenzioni, per carità nobili, di questa produzione sono quindi apprezzabili. Il risultato meno. Il cacciatore di giganti non si fa odiare, ma nemmeno amare, finendo per risultare un intrattenimento di livello medio-basso, più basso che medio. Eppure al suo interno c’è tutto, non manca niente. C’è avventura. Ci sono gli effetti speciali, a dire il vero non un granché. C’è la solita storia d’amore impossibile: lui contadino morto de fame, lei principessa; un po’ come William e Kate ma al contrario. C’è persino un cast più che valido, capitanato dal giovine Nicholas Hoult, quello di About a Boy, Skins, Warm Bodies e noto soprattutto per essersi fatto Jennifer Lawrence. Sulla sua tomba, quando morirà spero il più tardi possibile, sulla lapide scriverenno: “Si è fatto Jennifer Lawrence.” Cosa questa che lo rende credibile nella parte dell’eroe di turno. Oltre al giovine, ci sono anche gli evergreen già citati Stanley Tucci, Ewan McGregor e Ewen Bremner, oltre ai non ancora citati Eddie Marsan e Ian McShane. La fighetta di turno, l’interprete della principessina, tale Eleanor Tomlinson invece bah, non è che convinca granché, nonostante sia una rossa e io ho una passione particolare per le rosse però lei no, chissà?, però è da rivedere in qualche altro film, come Educazione siberiana in cui a quanto pare è presente nel cast."Nicholas, tu sei stato con Jennifer Lawrence e io non sarò mai alla sua altezza..."
"Hai ragione, Eleanor, addio! Jennifer, aspettami che arrivo!"
Anonimo, proprio come questo film. Non propone un punto di vista nuovo nel raccontare le fiabe, né tanto meno convince nel suo tentativo di revival del vecchio modo di raccontarle. Non fa nemmeno così schifo e quindi non fa manco incazzare troppo, cosa ancora peggiore. Il problema de Il cacciatore di giganti è la sua sostanziale mediocrità e inutilità. È solo un film… un film da bah. (voto 5,5/10)