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JACK FROST (1996) di Michael Cooney

Creato il 29 dicembre 2011 da Close2me

JACK FROST (1996) di Michael CooneyIn pieni anni ’90 la grande onda del weird horror americano non si era del tutto assopita. Lo dimostra questo esilarante prodotto low budget, che fa di un’idea originale l’esilarante fondamento di un’opera divenuta nel tempo un piccolo cult.
“Un serial killer condannato alla sedia elettrica, causa i suoi 38 omicidi, è trasportato in un furgone della polizia verso il penitenziario ove avverrà la sua esecuzione. Ma sulla strada, a causa di una forte tormenta di neve, l’automezzo si scontra con un camion che trasporta materiale frutto di esperimenti genetici. Il serial killer viene investito dai liquidi chimici ed il suo D.N.A. si fonde con il manto nevoso che copre l’asfalto. Da questa unione nasce un pupazzone di neve, dotato però dell’anima del feroce assassino, che mieterà vittime in uno sperduto paesino di montagna”
Cooney, al suo esordio registico e futuro sceneggiatore di innegabile talento (Identità, 2003), costruisce un film che è un po’ una sfida – rendere un pupazzo di neve minaccioso – e un po’ un autoironico gioco di rimandi ed eccessi grotteschi: la storia cita direttamente La Bambola assassina (1988) di Tom Holland, rendendola tuttavia più assurda e bizzarra nelle modalità criminali del pupazzo di neve. Jack Frost decapita con slittini, soffoca con luminarie natalizie e abusa in bagno di una ragazza ricorrendo a biechi sotterfugi legati al propria natura acquea! In sostanza, una serie di trovate bizzarre che sposano appieno lo spirito goliardico dell’operazione. Si consideri la presenza, riconoscibile, di una giovane Shannon Elizabeth nei panni di Jill Metzner ed il valore aggiunto dei tremendi effetti speciali del grande Screaming Mad George (il giapponese Joji Tani), talmente in economia da risultare stranianti.
Se si accetta il gioco, un eccellente visione alternativa ai melensi filmacci propinati in TV durante il periodo natalizio.


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