Magazine Cinema
Dunque accomodatevi tutti al Saloon, e bevete - almeno idealmente - al mio fianco quanto più potete.
Come sapete, qui dalle mie parti ci sono alcune ricorrenze che mi permettono di mescolare anche più del solito il Cinema alla vita: il primo maggio cerco sempre di rivedere Hong Kong Express, il solstizio d'estate è di solito la volta de Il grande Lebowski, in agosto non mi faccio mai mancare Point break, quest'anno ho sfruttato Little Miss Sunshine per annunciare la mia futura paternità, e al mio compleanno è praticamente una sorta di festa nella festa la visione de Gli spietati.
Il Capolavoro di Clint Eastwood, nonchè uno dei miei film del cuore in assoluto, scandisce di solito l'inizio dell'autunno ed una rinnovata presa di coscienza del mio amore "di pancia e di cuore" per la settima arte: momenti come il confronto tra William Munny e Kid sull'uccidere sotto quell'albero che pare un monumento ad un genere che sta per essere sepolto sono i motivi per i quali amo così tanto tuffarmi nella meraviglia del grande schermo fin da quando ero bambino.
A volte, perdendoci in quelle storie, nei personaggi, nelle vite e nelle morti, in qualche modo perdiamo - o ritroviamo - noi stessi.
E se da un lato questo duemiladodici ce la sta mettendo tutta per farmi tenere i cavalli - Peckinpah, un altro di quei motivi - e ad inizio duemilatredici potrei ritrovarmi senza un lavoro -, ci sono cose decisamente più grandi ed importanti che riescono a darmi la forza di godere dei piaceri che la vita offre ed evitare - anche se a fatica - di prendere a cazzotti - o bottigliate - gente che se lo meriterebbe, giusto per ristabilire un pò gli equilibri: devo comunque ringraziare tutte queste situazioni e personaggi così scomodi, perchè negli ultimi dodici mesi ho riscoperto un certo qual piacere nella lotta e nella Resistenza, che la parte più caotica della mia anima ha bisogno di portarsi sulle spalle per evitare di soffocarmi con tutta la sua energia.
Ma la cosa principale, ovviamente, è quella che aspettavo da tanto tempo, forse da una vita.
Parlo ovviamente del Fordino in arrivo, dell'esperienza unica che sarà crescere un figlio e cercare per lui di essere sempre presente e sempre forte abbastanza, di dargli tutto quello che potrò incondizionatamente, e provare una nuova dimensione dell'essere un Uomo.
Prima, comunque, che diventi troppo sentimentale, come ogni buon cowboy che si rispetti torno a sollevare il calice il più in alto possibile, e brindare a questo nuovo inizio e anche a voi che, di passaggio o in pianta stabile, amici e nemici, avversari e compagni, siete qui con me.
Muchas gracias,
MrFord
"Here I go again
straight up out the motel
hock my guitar out of a pawn shop jail
if I quit, I'm just rolling the dice
couldn't pass up the red beans and rice
singing
oh, my my
see them girls shake their ass
underneath the sunrise
oh, my my
taste the sugar on their lips
underneath that moonlight
well I've never met the devil with a one-eyed dog
you can lead a blind man out of Vietnam
everybody's beggin, everybody wants a chance
stuck in a storm, we'll do a rain dance."
Ryan Bingham - "Sunrise" -
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