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James Healer, la breve vita (editoriale) di un sensitivo

Creato il 29 maggio 2012 da Lospaziobianco.it @lospaziobianco

La scrittura di Swolfs si rivela complessa e l’autore conferma, come nelle sue opere più note (Durango, Le Prince de la Nuit), la tendenza a non edulcorare situazioni drammatiche e a tinte forti.
Ciò è particolarmente evidente nella prima parte del volume, dove lo stereotipo puritano della provincia americana cela una realtà delittuosa e sessualmente perversa, con situazioni orgiastiche e incestuose, ricatti, tradimenti e omicidi.
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L’impianto generale della narrazione è decisamente articolato. I flashback, gli interrogatori, il gran numero di personaggi – persino eccessivo nella prima storia – e le percezioni del protagonista creano un intreccio tutt’altro che lineare, che, sommato ai temi scabrosi di cui sopra, rende James Healer una lettura evidentemente per adulti.
Un aspetto singolare, non necessariamente negativo, è il peso relativo del protagonista nelle vicende. I suoi poteri non lo rendono un deus ex machina, i nodi narrativi non si sciolgono col suo intervento, che lambisce in maniera poco invasiva gli eventi. In quest’ottica appare incongrua la conclusione del terzo albo, in cui Healer assume un ruolo che stona con l’immagine di protagonista a margine degli episodi costruita fino a quel momento.

 

I disegni di Giulio De Vita sono di grande precisione e di livello molto elevato. Il tratto sottile e i numerosissimi dettagli, che ricordano proprio la mano di Swolfs, creano tavole ricche e piuttosto penalizzate dall’edizione in questione. La dimensione ridotta e il bianco e nero, infatti, comprimono e tolgono tridimensionalità al disegno; sono due le situazioni che soffrono maggiormente: i paesaggi ampi, che divengono piatti e anonimi, e gli interni affollati, che appaiono sovraccarichi e confusi. Naturalmente, in considerazione del prezzo, questi difetti possono essere un compromesso facilmente accettabile.

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Infine, a distanza di un decennio dalla nascita della serie, è possibile riflettere sulla tipologia di eroe rappresentata da James Healer e osservare che, purtroppo e non per demeriti propri, il personaggio non è invecchiato bene. Sono infatti numerose le produzioni televisive che negli ultimi anni si sono sviluppate su plot simili. Se, da un lato, serie come The Dead Zone, Medium, The Mentalist hanno declinato in varie forme il connubio criminologia-paranormale, dall’altro ne hanno inflazionato il nucleo di base, creando retroattivamente un effetto déjà vu su James Healer e togliendo ossigeno a eventuali riprese future del personaggio.

Abbiamo parlato di:
James Healer – Camden Rock
Yves Swolfs, Giulio De Vita
GP Publishing, Maggio 2012
144 pagine, brossurato, bicromia, € 4,50
ISBN – 978-88-6468-715-5

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