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"Jane Eyre è Charlotte e tuttavia non è lei"

Creato il 16 ottobre 2011 da Ghostwriter

"Non si poteva proprio andare a passeggio, quel giorno. Il mattino, vero, eravamo andati vagando per un'ora nella brughiera spoglia; ma dopo pranzo (la signora Reed, quando non c'erano invitati, mangiava presto) il freddo vento invernale aveva portato con sé nubi così cupe e una pioggia così penetrante che non si poteva parlare di uscire ancora. Io ne ero felice: non ho mai amato le lunghe passeggiate, specialmente nei pomeriggi freddi: mi faceva paura tornare a casa nel gelo del crepuscolo, con le dita delle mani e dei piedi intorpidite, il cuore oppresso dai rimproveri di Bessie, la bambinaia, e avvilita dalla consapevolezza della mia inferiorità fisica rispetto a Eliza, John e Georgiana Reed. Eliza, John e Georgiana erano adesso riuniti intorno alla loro mammina nel salotto: lei si abbandonava sul divano presso il focolare e, vicino ai suoi adorati figli (che per il momento non litigavano né gridavano), sembrava perfettamente felice. Quanto a me, mi aveva dispensata dall'unirmi al gruppo dicendo che le dispiaceva di dovermi tenere a distanza, ma, fino a quando non avesse saputo da Bessie, e avesse potuto notare lei stessa, che io mi ero impegnata sul serio a divenire più socievole e come si conviene a una ragazzina, ad assumere un contegno più cordiale e vivace - più aperto, più franco, più naturale, insomma - lei avrebbe dovuto assolutamente escludermi dai privilegi destinati solo ai bambini felici e contenti". (da Jane Eyre, traduzione di Ugo Dettore, ed. Garzanti). L'appuntamento con Charlotte è martedì prossimo. La seguiremo passo dopo passo in compagnia di una delle sue interpreti più brave, Nadia Fusini, esplorando alcuni aspetti della biografia ma soprattutto della scrittura, il rapporto intenso e particolare con le sorelle, il particolare paesaggio interiore che anima questo romanzo senza tempo.

Pubblicato da Remy71 | Commenti Tag: libri, lettura, bronte, jane eyre
                          

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