Impossibile non rimanere colpiti e affascinati dalla spiritualità giapponese. I templi e i complessi monastici sono sfarzosi e imponenti, ma la religione è vissuta in maniera semplice, naturale e intima. Le religioni principali sono Shintoismo e Buddhismo, e molti giapponesi praticano entrambi i culti visitando annualmente sia un tempio shintoista sia uno buddhista. Esiste una ritualità molto precisa per la purificazione prima di entrare in un tempio: ci si lava le mani e ci si sciacqua la bocca, si accende dell’incenso e se ne respira il fumo profumato, si butta una moneta all’ingresso del tempio, si battono le mani 2 volte e si prega in silenzio, per pochi minuti, per poi battere dinuovo le mani. E questo ad ogni tempio, ad ogni santuario, ad ogni preghiera. Ma con naturalezza.
Nikko
La guida riportava un antico detto giapponese: non dire kekko (magnifico) se non hai visto Nikko. Un folto bosco racchiude e protegge il complesso di templi. Il Tosho-gu, santuario shintoista è un susseguirsi di torii (i grandi portali d’ingresso ai templi) e di templi, salendo via via sempre più in alto lungo una ripida scala in mezzo al bosco. Tutto davvero magnifico – l’antico detto non sbagliava.
Koyasan
Da Osaka si prende un trenino locale che si inerpica su per la montagna in un percorso lento e a zigzag. Poi al capolinea si passa su una funicolare che porta in vetta, e da lì si prende un pullmino fino alla cittadina di Koyasan, sede da secoli del buddhismo esoterico in Giappone. Così sia veramente il buddhismo esoterico non lo saprei dire, ma di certo questo posto trasuda spiritualità da ogni pezzo di legno, da ogni pietra, da ogni ago di pino. C’è un bosco con un sentiero in mezzo, e tra gli alberi un cimitero secolare dove sono sepolti samurai e shogun, le pietre sono diventate parte del bosco, inglobate dal muschio e dalle radici degli alberi. Ci sono cimiteri dei bimbi mai nati, con le stautette abbigliate con bavaglini e berretti. Ci sono decine di templi dove scoprire leggende e storie di monaci e asceti. Ci sono riti e credenze porta fortuna che ci siamo anche noi cimentate a provare. Soprattutto c’è pace, pazienza, tranquillità.
Nara
Andiamo a Nara in giornata da Kyoto per visitare il tempio di Todai-ji, dove nell’edificio di legno più grande al mondo è custodita una delle statue bronzee del Buddha Cosmico più grandi al mondo. Già questo vale il tragitto, per potersi riempire gli occhi dell’imponenza di un luogo così – lo fanno, turisti, curiosi, fedeli. Ma lo stupore arriva percorrendo il parco che porta al tempio: branchi interi di cervi vivono liberamente nel bosco, e aspettano che i turisti comprino un pacchettino di cialde per scroccare instistentemente qualcosa da mangiare.
Fushimi-Inari
A 10 minuti 10 di treno da Kyoto (e a 2 passi 2 dalla stazione ferroviaria) si trova uno dei Santuari shintoisti più incredibili che abbiamo visitato durante tutto il nostro viaggio. All’inizio sembra un posto come ne abbiamo visti tanti altri, ci si purifica, si accede al tempio e si recita la propria preghiera. Poi però si gira attorno al tempio e si sale da una prima scalinata, e poi iniziano: centinaia di torii color rosso fuoco racchiudono e proteggono il sentiero che girando attorno alla montagna porta fino al tempio interno del complesso. E’ un percorso magico, con la luce che filtra rossastra tra una porta e l’altra, e di tanto in tanto una statua a forma di volpe spunta lungo il sentiero a protezione di chi lo percorre.