Non ci stancheremo mai di scrivere di Jennifer Connelly. Bella, brava e di successo, l’attrice 42enne ha confessato di aver un passato da secchiona. Gli anni passati a Yale e Stanford lasciavano sospettare che fosse proprio una bella senza cervello, ma è Jennifer in persona ad elargire ulteriori dettagli nella chiacchierata fatta di recente con il Sun.
Magari non fossi stata una secchiona. Non avevo senso dell’umorismo e mi prendevo molto sul serio. La scuola mi interessava parecchio. A 18 anni volevo provare che non ero soltanto un oggetto sessuale. Mi impegnai ad essere una buona studentessa, presi buoni voti. La vita sociale non mi interessava. Stavo in biblioteca a studiare. Piccolo passo indietro. Forse non tutti ricordano il debutto (col botto) di Jennifer ad appena 14 anni. Sergio Leone la scelse per interpretare il ruolo della giovane Deborah Gelly in C’era una volta in America, capolavoro immortale della cinematografia italiana degli anni ‘80. Non male per una ragazzina poco più che adolescente.
Passare da attrice bambina ad adulta è stata un’esperienza molto strana. Fu come se, per affermarmi, dovessi accettare ruoli più maturi e sessuali. Ero entrata da poco a Yale e un professore mi disse di aver visto il mio poster al cinema. Mi ritraeva su un cavallo a dondolo con una canottiera. Pensai: “Non voglio più essere quella ragazza”. A 18 mi sentivo come se avessi avuto molte esperienze di vita grazie alla mia carriera. Mi sentivo più grande, ma allo stesso tempo giovane e inesperta.
Sono passati 30 anni e Jennifer Connelly può ritenersi soddisfatta della strada percorsa fin qua. Nessuna scorciatoia per la fama, solo una pellicola dopo l’altra, con scelte molto coraggiose (avete presente Requiem for a dream?). La consacrazione, alla fine, è arrivata nel 2011 grazie all’Oscar per A Beautiful Mind. Adesso l’attesa è tutta per Noah (in italiano Noè), nuovo film di Darren Aronofsky che vedrà la diva interpretare il ruolo della moglie del patriarca biblico, Naamah.
Fonte: gossip blog