Il consiglio di Federica De MasiSummary:
Un biopic musicale in cui conoscerete un Jimi Hendrix, colui che cambiò il destino del rock, come non l’avete mai visto sullo schermo…
Ad aprire le danze delle Giornate di cinema Cinè di Riccione, una grandissima anteprima concessa dalla I Wonder Pictures: il film Jimi All is by my side è stato infatti proiettato durante la prima giornata della kermesse romagnola – si tratta della VI proiezione a livello mondiale, la prima al Festival di Toronto e di recente al Biografilm Festival – raccogliendo il favore degli addetti ai lavori.
Jimi All is by my side racconta un Jimi Hendrix all’alba del suo successo. Il film infatti si apre prima dell’esibizione di Monterey (1967), il concerto che lo consacrerà agli occhi del pubblico americano insieme agli Experience. Un brusco salto indietro ci riporta esattamente ad un anno prima, nel 1966 quando Jimi suonava in locali vuoti come semplice esecutore e fu notato al Cheetah Club, sulla West 21st Street, da Linda Keith, la modella a quel tempo fidanzata con il Keith Richards dei Rolling Stones, che puntò sul musicista e gli diede la spinta per volare verso il successo. Un viaggio di 12 mesi che furono fondamentali per l’esplosione del chitarrista sperimentale e che permette di scoprire come il talento di Seattle, taciturno e con la fame di dimostrare quanto le sue dita corressero veloci sulla chitarra, sia arrivato fra sesso, droga, violenza e rock and roll a scalare le vette delle classifiche musicali.
A dirigere un eccellente André (3000) Lauren Benjamin, chitarrista e cantante del duo Outkast, che nel 2004 spopolò grazie al singolo Hey ya, e già visto sullo schermo tra gli altri in Revolver di Guy Ritchie, e la bella emergente Imogen Poots (Non buttiamoci giù) è John Ridley, lo sceneggiatore fresco di premio oscar per la miglior sceneggiatura non originale di 12 anni schiavo, qui all’esordio dietro la macchina da presa. Ridley aggancia subito l’aria seventy, fondendo una fotografia satura tendente all’arancio al clima rock tipico di quegli anni.
Uno stile che si fonde peferttamente tra sceneggiatura e messa in scena, fra tagli bruschi che denotano l’irrequietudine di Hendrix e l’alterazione dovuta all’assunzione di sostanze proibite e inserti d’epoca, fra schitarrate dense di fumo, capelli cotonati e ciglia finte. In Jimi All is by my side ne viene fuori un ritratto nuovo, che scava nel passato di Hendrix, ne rivela le fragilità e le incertezze di un giovane ragazzo che sta cercando il suo io e spiega quella ballata che Hendrix incise pochi mesi prima di morire Send my love to you Linda.
Anche Benjamin si carica sulle spalle un ruolo più che difficile, già tentato da Prince e Will Smith, convincendo a pieno e vincendo la scommessa di Danny Bramson, il produttore di Almoust famous, che ha scommesso sul primo biopic su Hendrix, il quale non era mai stato rappresentato in un film per il grande schermo. Si sa quando si tratta di un film biografico su un musicista la magia accade proprio se ad interpretarlo è uno che la musica la suona. Bellissima anche la colonna sonora, che raccoglie oltre la musica di Hendrix anche altre hit come quella degli Animals The house of the rising sun. “Una sceneggiatura leggera e sofisticata” quella di Jimi All is by my side come la ha definita Andrea Romeo, direttore generale della casa di distribuzione bolognese I wonder pictures, più che orgoglioso di essere riuscito ad accaparrarsi un vero gioiellino, che arriverà in sala il 18 settembre, una data significativa poiché coincide proprio con il giorno in cui Hendrix morì nel 1970.
di Federica De Masi per Oggialcinema.net