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J.J. Abrams geniale regista ? Ppfff ma per favore...

Creato il 17 luglio 2010 da Alexdiro
J.J. Abrams geniale regista ? Ppfff ma per favore...Avrei voluto iniziare questo articolo diversamente, magari esponendo le ragioni per cui buona parte degli abitanti del globo terrestre ritiene J.J. Abrams un genio e tentare di confutarle punto per punto secondo la mia tesi.Sta di fatto che, nonostante fossi armato di buona volontà ed entusiasmo, la ricerca s'è rivelata piuttosto infruttuosa: non tanto perché il popolo di internet non ritiene Abrams un genio, ci mancherebbe, quanto piuttosto perché è difficile reperire argomentazioni al riguardo. La frase che più ricorre dalla prima pagina della ricerca su Google è “[...]assodato che Abrams sia un genio […]” oppure il simile “Abrams è un genio, è appurato.”; così avanti per altre 3-4 pagine, arrivando in un crescendo costante al culmine che mi ha fatto pensare di chiudere il PC e andare a dormire: “[...]Super 8, affidato al genio VISIONARIO di J.J. Abrams[...]”. Perfetto !Dopo aver sprecato il termine in riferimento al più recente, pessimo, Tim Burton, a tal punto da fargli perdere qualsiasi accezione positiva, tanto vale utilizzarlo per qualificare un autore che di visionario non ha nulla come Abrams. Tuttavia non vale la pena di stupirsi di come certa critica finisca per incensare personaggi di tendenza con aggettivi tanto ingiustificati quanto abusati, non sarebbe la prima ne l'ultima volta.Piuttosto vorrei concentrarmi su quello che ho trovato in quarta pagina, ovvero “Il genio di JJ Abrams è tutto fuori dal cinema. Il genio di J.J. Abrams è quello che al cinema mi ha portato, non quello che ho potuto vedere una volta dentro”.
Non voglio parlare di Mission Impossible 3, è talmente brutto che si commenta da solo.

Su Star Trek invece c'è poco o nulla da dire, è un film d'azione ben ritmato, piatto e lineare, epurato di ogni elemento fantascientifico di cui erano pregne la saga cinematografica e la serie tv da cui trae ispirazione: certo, ci sono i viaggi nel tempo tanto cari a Jeffrey Jacob, ma sono più scientificamente profonde e interessanti le spiegazioni e le riflessioni di Doc in Ritorno al Futuro, il che è tutto dire; ad Abrams viene attribuito il merito di aver svecchiato e rielaborato per le nuove generazioni il mito di Star Trek ma, sebbene non sia mai stato un fan della creatura di Roddenberry, viene da pensare che l'autore di Alias non abbia una gran considerazione dei giovinastri di oggi. Peraltro, dopo Star Wars di Lucas, non era poi così difficile realizzare una space opera dal retrogusto fantasy; il difficile era coglierne la poesia e l'indiscutibile potenza narrativa e drammatica, e guardacaso su quel fronte ha fallito clamorosamente.Ma focalizziamo invece l'attenzione su Cloverfield, che è solo prodotto da Abrams (ci vogliamo credere ? No dai...) ma ben si sposa con la teoria esposta più sopra.Girato dall'amico Matt Reeves, Cloverfield è un buon esercizio stilistico, originale nell'approccio registico al genere (è il primo monster movie mockumentary della storia del cinema, che io sappia), che mi ha coinvolto e divertito per tutta la durata nonostante sia praticamente privo di contenuto e ricco di giganteschi plot hole. Non spiega nulla, non racconta nulla. Quello che però ha in qualche modo indotto i fan a parlare di capolavoro, è la mastodontica operazione di viral marketing che ha calamitato sulla pellicola aspettative spropositate: per mesi e mesi siti collaterali apparentemente slegati dal film hanno messo in rete informazioni più o meno velate, giochetti logici e pubblicità di marchi che poi sarebbero apparsi, anche solo di sfuggita, sulla scena, mantenendo l'attenzione sul progetto costantemente alta.Partendo da questi presupposti, anche dopo la visione, i fan si sono scatenati elaborando teorie sull'origine del mostro, sulla sorte dei protagonisti, su ipotetici sequel e prequel, sui perchè, attribuendogli meriti che oggettivamente non ha.Cloverfield si è rivelata la solita solfa di Abrams, è una scatola vuota, incredibilmente rifinita e per certi versi accattivante e appassionante, ma irrimediabilmente priva di spessore; un coinvolgente mistero che si risolve in una bolla di sapone, che vive in funzione di una conclusione o di una spiegazione che non arriverà mai per bocca del regista. Perchè non è un capolavoro ?Mi riesce difficile parlare di cinema, di arte, figuriamoci di capolavoro. Dove sta la visione dell'autore ? Cosa mi sta dicendo attraverso le immagini ? Nulla.Mi sta vendendo fumo gettandomelo negli occhi per impedirmi di notare che l'arrosto non c'è e l'utilizzo quasi ossessivo del marketing è emblematico riguardo la volontà, paradossale, di distogliere l'attenzione dal film. Un “giochino” che ad Abrams non è riuscito, ad esempio, con la sua più acclamata serie TV, ovvero Lost: se da una parte è vero che solo le prime 2 stagioni gli appartengono veramente, dall'altra è innegabile che abbia lasciato agli altri 2 autori del serial, Damnon Lindelof e Jeffrey Lieber, la missione impossibile di trovare una degna conclusione, che non lasciasse interrogativi, a un pastrocchio che più e più volte si era incartato su se stesso negli anni. Inutile aggiungere che il finale ha soddisfatto parzialmente soltanto chi si era innamorato dei protagonisti, lasciando un retrogusto amaro in bocca agli altri. Questa è la filosofia di Abrams, più che regista, abile prestigiatore capace di distogliere, attraverso trovate pubblicitarie mascherate da Background, l'attenzione dello spettatore dall'oggetto stesso del suo martellante viral marketing. Perché parlo adesso di tutto ciò ?Perché il giochino è appena incominciato di nuovo con Super 8, il suo nuovo progetto prodotto da Steven Spielberg, di cui è da poco uscito un teaser trailer. Pensate, un teaser di un film che non è ancora entrato in produzione. Bah. 

alexdiro.

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