Durante un programma televisivo brasiliano, Juan Jesus, difensore dell‘Inter, ha parlato della sua incredibile esperienza, che sta vivendo a Milano. Il numero 5 interista si è soffermato anche sulla sua crescita caratteriale, oltre alle sue ambizioni future. Queste le sue parole:
“Quest’anno non è andata benissimo perché non siamo riusciti a raggiungere i nostri obiettivi, che erano la qualificazione in Champions, la vittoria dell’Europa League o della Coppa Italia. Ora lavoriamo per tornare a lottare per scudetto e Coppa Italia”.
Con Mancini ha chiuso il campionato giocando da terzino: “Sono sempre disponibile per aiutare il gruppo. Serviva che giocassi terzino e io lo faccio tranquillamente”. Si parla quindi del minor numero di cartellini collezionati rispetto agli esordi in A: “Sono migliorato tanto sotto quest’aspetto, prima protestavo parecchio anche se ero nuovo e pur non essendo il capitano. Ora ho imparato a comunicare in maniera più tranquilla”.
Per un’Inter che rincorre c’è una Juve che non sembra essere disposta a farsi raggiungere: “Loro giocano insieme da otto-nove anni e hanno una base già ben assestata. Ma c’è voluto del tempo, perché dal 2005 al 2010 mentre l’Inter vinceva tutto la Juve veniva spesso criticata. Oggi la situazione è cambiata. Se non ci sono Inter e Milan la Juve gioca un campionato a parte”.
Capitolo Seleçao: Juan pensa mai a un ritorno in Nazionale? “Non ho quest’obiettivo imminente. Penso solo ad allenarmi e a lavorare bene con l’Inter, so che sono giovane e che ci sarà tempo di tornare in Seleçao. In difesa c’è tanta concorrenza con Miranda, Thiago Silva, David Luiz e Marquinhos. Spero di disputare al meglio la mia stagione, poi si vedrà”.
Il suo contratto con l’Inter scadrà nel giugno del 2018, ma il brasiliano non è tentato di cambiare maglia: “Tornare in Brasile? Non ci penso proprio. Sto bene qui, se potessi rimarrei anche dieci o quindici anni nell’Inter. Perché l’Inter è un grande club nonostante adesso stia attraversando un momento difficile. La squadra ha sempre giocato in Champions e ha vinto i campionati. È solo questione di tempo prima che torni al top”.
Si chiude con un aneddoto riguardante l’ex capitano Javier Zanetti, che prima di ritirarsi aveva indicato Juan come suo possibile successore: “Soltanto due nello spogliatoio indossano questa maglia da più tempo rispetto a me. In lizza per fare da capitano eravamo io, Ranocchia e Guarin. Ma siccome Ranocchia è italiano la dirigenza ha preferito che fosse lui. Anche per discutere con gli arbitri, sebbene anche io parli con loro senza problemi, perché parlo bene in italiano. Ho accettato perché quando non c’è Ranocchia il capitano divento io. Gioco per aiutare, non mi serve la fascia. Cosa significa venire scelti da Zanetti? Lui è una brava persona, uno molto tranquillo. La storia parla da sé. Io sono lì per aiutare e magari ottenere anche un parte di ciò che ha raggiunto lui”.