Di Consiglia Grande. Fissato a mercoledì il voto della fiducia per il Jobs act. In mattinata verrebbe rilevata la fiducia e in serata si procederebbe alla votazione. Renzi dichiara di non aver timore di ricevere potenziali agguati dal pd: Sulla riforma si è fatto un lavoro molto serio con il partito, anche modificando la linea iniziale per accogliere alcune critiche. Ma a un certo punto si deve decidere e votare. La direzione Pd ha deciso.
E risponde fiero a chi l’ha accusato di essere uguale a Margaret Thatchet: Rispetto la Thatcher e la sua “straordinaria leadership, ma sono lontano dal pensiero della lady di ferro secondo il quale “non esiste” una cosa chiamata società.
D’altronde il premier ha anche il governo tedesco dalla sua parte in tema di riforma lavoro. La notizia è stata diffusa da una fonte governativa a Berlino in vista del vertice di Milano.
E nel frattempo gli animi sembrano inasprirsi; Loredana De Petris di Sel, Capogruppo al Senato dichiara il ritiro di molti degli emendamenti proposti dal partito: Da 300-350 circa ne manterremo 40-50, quelli fondamentali. Così togliamo ogni alibi al governo. La fiducia è un gesto arrogante di Renzi e la chiusura anticipata della discussione sarebbe davvero grave.
Intanto la Lega nella persona di Matteo Salvini, fissa un ultimatum a Forza Italia: Se Forza Italia votasse la fiducia sulla delega sul lavoro, il centrodestra non esisterebbe. Non è una fiducia ad un decreto, ma al governo. Un solo voto da parte di Forza Italia sarebbe un problema nel dialogo con la Lega Nord.