Complesso accidenti se lo è. Joel-Peter Witkin, fotografo statunitense, ci porta spesso vicino all'orrore. Poi ci lascia lì e chi si è visto si è visto. Il motivo? Lo ha detto lui stesso in conferenza stampa, martedì scorso, durante l'inaugurazione della personale a Firenze alla quale ero stata invitata: "lavoro su un certo tipo di arte che non fornisce scappatoie, che spinge ad interrogarsi". Così, di fronte alle sue fotografie una cosa l'ho capita. Che il brutto è proprio brutto e basta. E quando ci stai di fronte fai fatica a sopportarlo. Le persone di Witkin non sono famose, non sono perfette. Sono surreali e impressionanti, nei loro drammi, tanto da assomigliare ai personaggi di Twin Peaks. Misticismo, sensualità e decadenza sono raccontate in una serie di immagini gravi, pensate a lungo prima di diventare tali e preparate con schizzi a matita e carboncino. "Attraverso la fotografia avvio un processo di purificazione", racconta. Ma non sono sicura che anche sul visitatore abbia lo stesso effetto detox. Museo Alinari 21 marzo-24 giugno 2013
Woman with small breasts 2007 © Joel-Peter Witkin, courtesy Baudoin Lebon
Prudence 1996 © Joel-Peter Witkin, courtesy Baudoin Lebon