Una recensione dietro l’altra…oggi ho tempo da perdere. Si passa dal drammatico La Teoria del Tutto a questo super-action-rocambolesco-movie con l’inquietante presenza di Keanu Reeves. Inquientante perché al povero Keanu negli ultimi dieci anni non ne è andata bene una, tirando un film brutto dopo l’altro, se si esclude A Scanner Darkly. John Wick, comunque, a partire dalla sua presentazione mi ha fatto sgranare gli occhi: forse a gennaio avremmo avuto già un candidato per il film più brutto dell’anno. Insomma…un action movie con l’inespressivo Reeves, dove lui ammazza un migliaio di persone perché gli rubano la macchina…le premesse c’erano tutte, almeno nel trailer.
Ma il film avrà mantenuto la promessa di essere brutto o alla fine si è rivelato qualcosa di più? La storia è effettivamente diversa da quella che appare nel trailer. L’astio di John Wick, infatti, non è provocato “solo” dal furto della macchina, ma anche dal canicidio del suo cane, ultimo regalo della moglie morente. Il problema è che i ragazzini mafiosi russi che hanno fatto la bravata, non sapevano con chi avevano a che fare. Da lì parte uno spiegone che la metà bastava sul passato da killer del buon Wick, che si era ritirato dal giro per amore, fino alla morte prematura della moglie per una malattia. Incazzato come una biscia per il cane morto e la macchina fregata, John cercherà vendetta ritornando in quel mondo al quale aveva dato l’addio appena cinque anni prima.
La regia del film è affidata agli sconosciutissimi David Leitch e Chad Stahelski, che in realtà fino all’altro ieri erano due stuntman o istruttori di stuntman. Il passaggio dai colori freddi del presente a quelli caldi dei flashback con la moglie è, infatti, roba da prima lezione alla scuola di cinema. Per tutto il resto del film la regia non brilla di particolari intuizioni geniali, a causa della nulla esperienza dei due registi, che però riversano il loro sapere su un altro lato della pellicola: l’azione. Le scene d’azione sono spettacolari. Una velocità pazzesca e una coreografia da mettere i brividi. Nonostante sia poco credibile che uno entri in una discoteca e ammazzi una cinquantina di persona senza che intervenga la polizia, o senza essere colpito almeno una volta, il tutto non crea troppi problemi allo spettatore, che comunque si gusta un’ottima scena d’azione. Di cose poco credibili, poi, il film è pieno, come le monetine di cioccolato usate dai killer/malviventi per pagare qualsiasi servizio, che disturbano fino a un certo punto, ma delle quali non se ne capisce il motivo vero. Ridicola inoltre la chiacchierata sul cane morto col mafioso russo, ma fa intuire che anche gli sceneggiatori a un certo punto si sono interrogati su quanto ridicola potesse apparire la cosa.La vera bellezza del film, comunque, sta sempre nelle scene d’azione, mentre tutto il resto rimane a volte parecchio ridicolo, come ad esempio la scena finale evitabilissima. Altro pregio della pellicola sta nel suo protagonista, non il solito eroe che combatte per una giusta causa, ma solo uno estremamente incazzato e abile nell’ammazzare la gente. Siamo un po’ stufi dei vendicatori alla Denzel Washington in The Equalizer…persone all’apparenza normali, con un passato da ammazzatori professionisti, che tornano in pista per un bene supremo. John Wick è solo incazzato, come lo può essere chiunque dopo una brutta giornata…solo che lui per sfogarsi deve ammazzare un centinaio di persone.
In definitiva: non sarà certo un capolavoro o qualcosa di estremamente originale, ma incastrando cose ridicole e azione, il film incredibilmente funziona piuttosto bene. Per gli appassionati di cinema action sarà una bella sorpresa come lo è stata per me.
(Un plauso alla presenza di Willem Dafoe, che compare in tre o quattro scene e sembra dire: “sono qui solo per i soldi”…respect!)