La storia è questa. Sognavo di passeggiare per una stradina di campagna. Ero appena arrivato ad inoltrarmi in una radura che immetteva in un bosco che già in altre occasioni avevo attraversato, e tutto ad un tratto venni travolto da un mulinello festoso di sonorità e colori come mai mi era capitato Mi chiesi per chi fosse tutta quella festosità e da dove provenissero i suoni e i canti di gioia innalzati alla vita. Suoni che già in altre occasioni avevo ascoltato e che seppure non suonassero nuovi alle mie orecchie, oramai avvezze ad ogni tipo di musicalità, avevano destato in me curiosità. Era come se ad un punto si fossero incontrati in quel bosco delle meraviglie i Dead Can Dance, i Cocteau Twins, i Sigur Ros più pop e da cornice festosa de Le Cirque du Soleil .Ma prima di essere accontentato nella mia curiosità divenni anche io involontariamente parte di quel mulinello, di quel vortice dalla natura immaginifica, dove foglie, chiome di alberi , cespugli e quant’altro nei dintorni venisse coinvolto nella danza e nei suoni. Era come se ad un certo punto tutte le creature del bosco, quelle invisibili ed immaginarie raccontate tante volte da Tolkien prendessero forma per dare vita ad un concerto. Si sa che in certi boschi può accadere che le storie di cui si narra prendano corpo. Si stenta a crederlo, forse, ma dopo aver ascoltato il disco di Jonsi - GO - bisogna ricredersi e lasciare il passo alla fantasticheria e alla purezza d’animo che ci appartiene quando siamo piccoli e che in età adulta mestamente mettiamo da parte per lasciare posto ad una razionalità rabbrividente. Lasciamoci coinvolgere dalla bellezza dei colori raccontati in Go, da questo folletto dalla voce dolce ed armoniosa, da questo suo modo di descriverci la realtà, cosi poco vicina alle leggi della realtà medesima. Percuoti Jonsi, percuoti, la tua valigia impolverata ma piena di sorprese e di leggende. Portaci con te in questo tuo mondo incantato. Narraci di Elfi e di Terre di Mezzo, di Draghi Alati e di piccole creature. Riconduci il nostro animo fino alle porte della fanciullezza e dénudati di ogni sorta di inibizione danzeremo intorno a te in assoluta purezza d’animo riflettendo sul fatto che: “il mondo vola via e va “. Buon ascolto.GiampMagazine Musica
La storia è questa. Sognavo di passeggiare per una stradina di campagna. Ero appena arrivato ad inoltrarmi in una radura che immetteva in un bosco che già in altre occasioni avevo attraversato, e tutto ad un tratto venni travolto da un mulinello festoso di sonorità e colori come mai mi era capitato Mi chiesi per chi fosse tutta quella festosità e da dove provenissero i suoni e i canti di gioia innalzati alla vita. Suoni che già in altre occasioni avevo ascoltato e che seppure non suonassero nuovi alle mie orecchie, oramai avvezze ad ogni tipo di musicalità, avevano destato in me curiosità. Era come se ad un punto si fossero incontrati in quel bosco delle meraviglie i Dead Can Dance, i Cocteau Twins, i Sigur Ros più pop e da cornice festosa de Le Cirque du Soleil .Ma prima di essere accontentato nella mia curiosità divenni anche io involontariamente parte di quel mulinello, di quel vortice dalla natura immaginifica, dove foglie, chiome di alberi , cespugli e quant’altro nei dintorni venisse coinvolto nella danza e nei suoni. Era come se ad un certo punto tutte le creature del bosco, quelle invisibili ed immaginarie raccontate tante volte da Tolkien prendessero forma per dare vita ad un concerto. Si sa che in certi boschi può accadere che le storie di cui si narra prendano corpo. Si stenta a crederlo, forse, ma dopo aver ascoltato il disco di Jonsi - GO - bisogna ricredersi e lasciare il passo alla fantasticheria e alla purezza d’animo che ci appartiene quando siamo piccoli e che in età adulta mestamente mettiamo da parte per lasciare posto ad una razionalità rabbrividente. Lasciamoci coinvolgere dalla bellezza dei colori raccontati in Go, da questo folletto dalla voce dolce ed armoniosa, da questo suo modo di descriverci la realtà, cosi poco vicina alle leggi della realtà medesima. Percuoti Jonsi, percuoti, la tua valigia impolverata ma piena di sorprese e di leggende. Portaci con te in questo tuo mondo incantato. Narraci di Elfi e di Terre di Mezzo, di Draghi Alati e di piccole creature. Riconduci il nostro animo fino alle porte della fanciullezza e dénudati di ogni sorta di inibizione danzeremo intorno a te in assoluta purezza d’animo riflettendo sul fatto che: “il mondo vola via e va “. Buon ascolto.GiampPossono interessarti anche questi articoli :
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