Incollati davanti alla tv, per l’evento mediatico dell’anno. Tutte le televisioni del mondo, con servizi brevi o dettagliati, hanno seguito insieme a quasi due miliardi di persone il “matrimonio del secolo”.
Secondo le prime stime, si è dimostrato l’evento mediatico più seguito nella storia. In tv, il “si” di William e Kate è stato seguito da una folla di spettatori (quasi il doppio rispetto a coloro che rimasero davanti ai teleschermi per le nozze dei genitori del principe, Carlo e Diana, nel 1981). Se si considera che l’evento poteva essere seguito in diretta su YouTube, sui principali social network e sui siti di media internazionali, il record è presto fatto. Tanto che, durante la diretta della bacio sul balcone di Buckingham Palace, la pagina on line della “Bbc” ha avuto numerosi problemi tecnici, andando in tilt per i troppi collegamenti.
Due miliardi di persone hanno sognato, appiccicati alla Tv, guardando un matrimonio che senza voler troppo polemizzare ha dato un sonoro schiaffo alla povertà.

Finalmente sposi, davanti alle tv, ai parenti, agli ospiti, al popolo inglese e di tutto il mondo. Una carica di invitati e personaggi illustri, a conferma di una perenne e inconscia verità: la bellezza e l’intelligenza superiore sono antidemocratiche, ingiuste, impossibili da meritarsi e da raggiungere. Ed è questo che le rende struggenti, assolutamente necessarie per immaginarsi felici, questo sentimento della nostra esclusione dal loro cerchio fatato che trasforma in una sorta di amore, l’invidia, delle cose che non si possono meritare, imparare e ottenere.

Il mondo ama gli eroi e questi giovani e sorridenti sposi, sono gli eroi moderni dell’attuale Inghilterra. La tv ci ha raccontato tutto su questo matrimonio, e noi stretti, attorno alla favola odierna della ragazza borghese che diventa principessa, nello sfarzo della corte, con un velo che le copre il volto, ma non nasconde l’emozione, in pizzo color avorio molto pudico e raffinato. Un piccolo e discreto diadema, i lunghi capelli, ormai diventati il suo marchio di fabbrica, lasciati sciolti; un bouquet piccolo di mughetti, simbolo del ritorno alla felicità, e orecchini con un minuscolo pendente a gocc

Una favola alla quale non ci resta che aggiungere:“E vissero felici e contenti”




