Questo articolo è stato scritto per la webzine Fumetti di carta.
Justice League Elite
Justice League Elite miniserie di 6 numeri, di J. Kelly - D. Mahnke - T. Nguyven - albi spillati 48 pp col. € 2,95 cad. + il Prologo di 80 pagine a colori da € 3,95 – Planeta De Agostini“Ora capisco perchè la Justice League of America se la prende sempre con gli imbecilli con l’elmetto a punta che vogliono dominare il mondo. I cattivi veri fanno schifo!” – Madre Superiora
Negli anni ’80 Alan Moore diede umanità alle calzamaglie, l’umanità intesa come spessore psicologico, non come come pietà, compassione ed altruismo, quello le calzamaglie ce l’hanno sempre avuta, a palate.
Rese più umani gli dei, più inclini all’errore, tirò fuori il supereroe dalla pagina dei comics lo privò di quella noiosa bidimensionalità comportamentale, buoni e cattivi, e lo rese tridimensionale, e con la terza dimensione lo rese più spesso, più vivo, più vero.
Per quanto possa essere insopportabile, spocchioso, snob, non gli si dirà mai grazie abbastanza al signor Moore, per quel che ha fatto al fumetto negli anni ’80.
Moore sta al fumetto, come Fleming è stato alla medicina, non è stato solo rivoluzionario, è stato fondamentale, inequivocabilmente un bene, necessario, per la narrativa illustrata. Come la ruota o il fuoco o lo sciaquone per il genere umano.
Negli anni a venire la progenie di Moore ha continuato ad innovare, vedi Pat Mills con Marshal Law, vedi Warren Ellis con la sua Authority, hanno continuato il processo di rivoluzione, concentrandosi anche sul contesto, sul mondo dove i loro personaggi vivevano le loro storie, rendendolo più realistico, più simile al nostro, vedi per esempio il futuro dove vive Marshal Law, Mills c’ha privato delle bianche asettiche utopiche città di Asimov, e ci ha rifilato un futuro violento, cinico pericoloso e corrotto.
L’evoluzione non si ferma, guai, si soccomberebbe, è una regola universale, vale in tutto, perchè il mondo del fumetto dovrebbe sfuggirle? Negli anni novanta, con “The Authority”, si è fatto un ulteriore passo in avanti, il supereroe è ritornato nei fumetti, deriso, è diventato un personaggio di fantasia, mentre i superesseri del nuovo secolo sono diventati “metaumani”, dove il suffisso “meta” sta per: ” Io sono in grado di fare cose incredibili” è “umano” sta per ” e scelgo di farle per ciò che io persona credo sia giusto”, sia questo rapinare una banca, o bruciare vivo un omicida.
E’ il motivo per cui il l serial televisivo “Heroes”, per lo meno nella prima stagione, ci ha tenuti incollati davanti al televisore.
La grande vittoria degli autori della nuova generazione è stata questa: rendere credibile un telepate, o un mutante, o un cyborg,
Lee, Kirby, Dikto, Fox, Kane, Shuster e compagnia cantante… e beh loro “dovevano limitarsi a stupire”, era diverso, erano altri tempi, le prime incursioni in una miniera ricca di filoni d’oro nascosti, era diverso il lettore, era il lettore che si rifugiava nelle pagine dei “pulps”, e chiedeva d’essere stupito, altrimenti perchè chiamarle “Amazing” o “Astonishing”?
Poi le cose sono cambiate, c’è stata un inversione, ed è finita che gli eroi, che per sopravvivere dovevano scappare nel nostro mondo, gli autori non dovevano più stupire, era diventata una cosa troppo difficile, dovevano rendere quei personaggi veri, credibili, plausibili, auspicabili, possibili.
In “Monsters e Co.”, sublime lungometraggio della Pixar i mostri sono in crisi perchè i bambini non riescono più a provare paura. Quant’è vero.
Joe Kelly, ha seguito il corso naturale delle cose, anche lui è stato un evoluzionista, e qualche tempo fa rivoluzionò la Justice League, donandole una formazione più consona ai tempi, riprendendo il nuovo e prolifico filone scoperto da Ellis e Hitch, ideò la miniserie “Justice League Elite”, un gruppo di supereroi, beg your pardon, “METAUMANI” che svolgeva missioni sotto copertura, tutte quelle missioni dai risvolti etici e morali discutibili delle quali non si potevano occupare i membri onorari.
La prima Elite, capinata dal tremendo Manchester Black, nasce sulle pagine di Superman come nemesi di quest’ultimo, questa formazione originaria deve molto a “The Authority” di Ellis, (hanno persino una sorta di astronave-casa senziente) amorale ed estremista, più volte ricorre all’omicidio per risolvere le dispute con terroristi o supercriminali.
La seconda, nata dalle ceneri di questa, non è più gruppo indipendente ma è una cellula segreta della Justice League, ed opera in segreto.
Vera Lynn Black (Madre Superiora, sorella di Manchester), Coldcast, Managerie, Maggiore Disastro, Corvo Manitù, la misteriosa Kasumi e il direttore delle operazioni arabo esperto in spionaggio Naif al-Sheikh, si affiancheranno agli unici due membri fondatori della lega capaci di sopportare il peso di passare il “limite” e dare appoggio a questo oscuro gruppo: Un Oliver Queen particolarmente marpione, ed il miglior Flash che la casata dei velocisti abbia mai visto, Wally West.
Nonostante l’infelice paragone alla ben più imponente “The Authority”, Justice League Elite a mio parere resta un prodotto decisamente godibile, intrighi interni, spacciatori di droga spaziali e perfidi dittatori, sono una parte degli eventi che il buon Kelly confeziona per le avide anse del nostro famelico cervello.
I dialoghi hanno ben poco da invidiare alle produzioni contemporanee, incalzanti, satirici e taglienti, i personaggi carismatici:
questo è quello che Madre Superiora dirà al dittatore del Changsha: “Lei ospita terroristi. gasa il suo stesso popolo, massacra anche chiunque la guardi di traverso, adesso basta!”
E lui: “Altrimenti cosa? Mi denunciate ad Amnesty International? O alle Nazioni Unite? cosa vi fa credere che non lo sappiano già? Cosa vi fa credere che possa interessargli? Non abbiamo petrolio o oro qui. La giustizia costa cara mia cara, a meno che qualcuno non sia pronto a pagare, niente cambierà mai”
Kelly, in mezza pagina, ci spiega perchè siamo sempre pronti ad “esportare la democrazia” solo in quei paesi con ricchi giacimenti petroliferi. Insomma la perfetta lettura per il pubblico smaliziato di oggi.
Il tratto pulito e preciso di Mahnke illustra più che bene il lavoro di Kelly, di questo autore abbiamo già avuto modo di parlarne in passato, quindi non mi dilungherò oltre, personalmente lo adoro così tanto che mi basta vedere il suo nome su una copertina per comprare un fumetto. Dieci e lode anche per Ngyiven, per il suo lavoro ai colori.
L’edizione Planeta conta sei spillati da 48 pagine da 2.95 euro, più un indispensabile “prologo” di 80 pagine a 3.95 euro in cui sono pubblicate le origini dell’Elite e dello scontro con Superman.
Quindi 7 albi in totale, con un paio d’anni sulle spalle, ma reperibilissimi, (e svalutatissimi), e calcolando che io li ho trovati in fiera in blocco ad un prezzo scontato, dovrebbe mettere in guardia i curiosi dai soliti squali e mercenari, a cercar bene troverere anche chi ve la vende per qualche euro, privati e/o fumetterie, quindi lasciate perdere per un attimo i siti porno e cominciate a cercare, e tenete presente questa miniserie, non badate troppo a commenti tipo “Clone di Authority”, JLE diverte ed è scorrevole, e scusate se è poco di questi tempi.
Baci ai pupi.
Gennaro Cardillo