17/09/2012 By Marco Leave a Comment
Quando una grande e ricca, per storia e risultati, avventura sta per finire, la parola “rammarico” non spiega pienamente l’essenza del momento. Prova a pronunciarla Mario Bruno, anima e corpo al pari di Dujllo Falcione della Juve98, squadra che non è solo tale, bensì un progetto di sport e formazione, vittorie autoctone e crescita di un vivaio, ma la rabbia per ciò che sta andando a conclusione è molta: <<Non possiamo che prenderne atto – afferma Mario Bruno – dopo aver fatto di tutto e di più per far proseguire questa storia affascinante, vincente, deliziosa. I costi vivi sono ormai insostenibili e non c’è nessuno, Istituzioni e privati, ad oggi disposto a continuare a cavalcare il nostro progetto. Mancano i soldi e ciò provocherà (salvo interventi dell’ultima ora per i quali i tempi sarebbero ancora più che percorribili) la scomparsa di una realtà importante dello sport torinese, piemontese e dell’area nord-ovest, parlando di baseball e non solo. Un club che ha costruito la sua forza sui giocatori indigeni, nati in casa, con la gente che viene dalla provincia, con sudore e fatiche nostrane. Sulla scia del “dio pallone” la realtà più rappresentativa dello sport cittadino>>.
Quanto costa una squadra di questo tipo?: <<All’incirca 100.000 euro l’anno – prosegue Mario Bruno – e Comune e Regione, soprattutto in ragione delle attuali contingenze che stanno attraversando, con enormi buchi da ripianare, non pare intendano intervenire. Ora che l’assessore allo sport Gallo (detto per inciso, mai visto al campo da baseball) ha garantito incremento dei costi per l’utilizzo degli impianti specificando con il suo segnale che lo sport costerà di più, è bene che la politica si riprenda ciò che ha dato per bugia, quest’impianto grande grosso e vecchio, malsano, barcollante. Senza la Juve, il cui contributo per il mantenimento del Passo Buole è elevato, anzi, molto elevato, viene fatalmente messa in discussione la prosecuzione dell’attività del resto del sistema, perchè “qui al Passo Buole” si paga tanto per calcare l’erba che il Comune si è dimenticato di dover tagliare. E la Juve chiede dunque scusa alle altre società, ma non è più in grado di sognare in grande.
Resta in ogni caso la tristezza per non aver completato l’opera, non aver esaurito il percorso di crescita di un gruppo eccezionale che meriterebbe di giocare nel massimo campionato, se i soldi avessero mai accompagnato quest’avventura. Ma fare sport a Torino, capitale di una regione che nelle ultime Olimpiadi di Londra dove gli azzurri hanno conquistato 28 medaglie ed il Piemonte zero, è veramente una prodezza che la Juve98 evidentemente non è riuscita a realizzare>>.
In sintesi la Juve98 non prenderà parte al prossimo campionato di serie A federale, non aderirà alla proposta della Federazione di partecipare all’IBF, per rispetto verso la sua quindicinale storia vincente e cambierà dunque connotati. Chi vuol intervenire prima che questo patrimonio si dissolva lo faccia ora!