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Juventus – Inter: bianconeri 26 volte superiori

Creato il 03 febbraio 2014 da Retrò Online Magazine @retr_online

Sono bastati pochissimi minuti – 3 per la precisione -, è stato sufficiente vedere Handanovic costretto a trasformarsi in Superman per ben due volte in 15 secondi, per capire che questa volta Juventus – Inter non sarebbe stato il duello di fuoco che per anni ha acceso il nostro campionato, ma piuttosto una sfilata di colori bianconeri.

La Juve passeggia a Torino e divora i rivali nerazzurri con una naturalezza e una semplicità allarmante, la stessa semplicità con cui al 15′ un certo dottor Pirlo, quasi incredulo nel vedere di tutto lo spazio lasciatogli dal centrocampo interista, decide di servire ad occhi chiusi un cioccolatino per il colpo di testa di Lichtsteiner. 1 a 0 e palla al centro, sullo sfondo cominciano a scorrere i titoli di coda.

Che il divario tecnico tra le due formazioni fosse enorme era cosa nota – i 23 punti differenza costituivano quantomeno un buon indizio a riguardo -, ma ciò che ha sorpreso i tifosi nerazzurri è stata l’incapacità totale degli uomini nerazzurri di tirar fuori quell’agonismo, quella voglia e quella concentrazione che spesso riempiono divari apparentemente incolmabili. Chi si aspettava un’Inter “operaia” e vogliosa di riscatto nei confronti della solita Vecchia – e borghese – Signora, è stato invece costretto ad assistere al triste spettacolo del buon Palacio, lasciato da solo a fare a spintoni con la difesa bianconera. Se poi persino il san Rodrigo, stanco di dover tirare sempre la carretta da solo, decide di divorarsi le uniche due occasioni da gol della partita, diventa piuttosto semplice capire quale sarà l’esito della contesa.

La Juventus per tutti i 90′ minuti si difende con tutti i suoi effettivi, costringe l’Inter ad un possesso orizzontale e sterile, e quando recupera il pallone attacca con una forza devastante, potendo contare sulla classe di Pirlo, sul solito lavoro gigantesco di Vidal e Tevez e su un Asamoah che quando vede il nerazzurro impazzisce e corre come un forsennato. La prima metà di gioco ha l’aria di una lunga e agonizzante attesa dei nerazzurri, che cercano in tutti i modi di limitare i danni, confidando in qualche parola magica di Mazzarri negli spogliatoi, o più verosimilmente in qualche bibita speciale stile Space Jam.

Il finale del primo tempo è da incubo per i tifosi interisti, l’inizio della ripresa è forse peggio. Mazzarri non cambia nulla a livello tattico e probabilmente non pronuncia nessuna parola magica perchè lo svarione della retroguardia meneghina sul gol di Chiellini è da film horror. L’ingresso in campo dei ” volti nuovi” – D’Ambrosio e Botta- dà un pizzico di vivacità in più alla manovra nerazzurra, ma poco conta: al primo errore la Juve punisce e lo fa con un volto tutt’altro che nuovo, quello di Vidal.  Nel finale c’è ancora spazio per vedere il gol della bandiera di Rolando e il palo colpito da Vucinic, un quasi-interista voglioso di fare un bello scherzetto alla sua quasi-squadra e di difendere il proprio posto dalle grinfie del nuovo arrivato, Osvaldo.

Juventus – Inter finisce così 3 a 1: i bianconeri non lasciano nemmeno le briciole agli avversari e ai nerazzurri, ora a -26 dalla vetta. Non resta che aggrapparsi a qualche miracolo per raggiungere l’Europa. Viene da chiedersi se alla base dell’acquisto di Hernanes, soprannominato “il Profeta”, non ci sia anche qualche motivo scaramantico.


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