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kader

Creato il 03 maggio 2012 da Davideciaccia @FailCaffe

Come dice il ragionier Botta nel film “il gioiellino”, un uomo deve avere il coraggio dei propri vizi. ebbene, quello che oggi voglio confessare non so bene se è un abiezione ma come altri rende più piacevole alcuni momenti della giornata, crea dipendenza ed è diventata un abitudine: mi piace scoprire le cose per caso.
I turchi lo chiamano kader, il destino, ed io credo che esso a volte ci prenda per mano e ci accompagni in qualche posto, o in un altro.
D’altronde chi può biasimare la casualità se persino l’America è stata scoperta dal destino? purtroppo io non ho ancora trovato il settimo continente ma il curiosare senza sapere cosa mi aspetta lo ritengo un piacere che pochi riescono a concedersi.

la beyazit camii è al centro di una piazza maestosa, la beyazit meydanı, che rende ogni persona al suo interno ancora più minuscola di quanto non lo sia già. il canto del muezzin è fra i più coinvolgenti mai sentiti, i venditori di tasbeeh all’ombra delle mura e la moltitudine di turisti religiosi non europei hanno reso questo posto uno dei luoghi più emozionanti di İstanbul. nessuna guida ne parla in maniera entusiasmante, è stato proprio il caso a condurmi qui dove tutte le idee e i libri letti in quel periodo hanno creato una bellissima suggestione, ma che bella sensazione!
questa settimana il kader ha infilato nelle mie cuffie una canzone del trombettista libanese Ibrahim Maalouf

E’ quella musica che ti conduce direttamente ai piedi dei tuoi sogni, dove un giorno speri di abitare davvero e dove nessuno di quei tormenti che hai in testa ha modo di arrivare; sono sensazioni belle e rivelatrici, che durano il tempo di un pensiero, il tempo di chiudere gli occhi e riaprirli.
Questo viaggio è iniziato quasi per caso, o forse il destino mi ci ha condotto, ma non finirà a İstanbul: c’è una piccola strada che collega Tangeri a Beirut, passa da luoghi fatti di acqua salata, vento e sabbia del deserto, sono sempre più sicuro che quella è la strada che dovrò percorrere nei prossimi dieci anni.
e voi la vostra strada l’avete riconosciuta? dove vi sta portando il vostro destino?


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