Il titolo del post è una delle maggiori opere del regista Alexandru Solomon. Un documentario in cui il regista invita metaforicamente Ceausescu a rivisitare il paese a vent’anni di distanza dalla sua esecuzione, e dall’inizio del capitalismo in salsa rumena.
Le due ore di Kapitalismo – La nostra ricetta segreta volano via rapidamente passando in rassegna uno per uno tutti i nuovi e famosi ricchi di Romania. La bravura di Solomon sta nel presentare la nuova ricchezza che così fortemente stride con la povertà diffusa che ancora caratterizza il paese. Numeri alla mano, la Romania ha il PIL pro-capite più basso dell’Unione Europea ma il più alto numero di milionari (in Euro) dell’Europa dell’est. I SUV e le macchine di lusso abbondano in un paese che si piazza al 110imo posto al mondo per condizione delle strade fra Tanzania e Congo.
Analizzare tutti i diversi soggetti presentati nel documentario sarebbe lungo e difficile da spiegare a parole. E tantomeno è l’obiettivo di questo post quello di recensire il lavoro di Solomon. Molto più interessante è osservare le similitudini fra lo pseudo-capitalismo rumeno e la degenerazione italiana fatta di piccoli padroni del vapore corrotti e deviati.
Nell’ordine in cui mi hanno suscitato maggiore interesse:
George Padure: viveva in Belgio quando cadde il regime, torna subito in patria e apre GEPA, la prima catena di negozi di elettrodomestici e cose per la casa della Romania. Lo slogan con cui conquisterà la Romania degli anni 90 sarà: “GEPA, un po’ meglio per voi”. Dopo essere stato anche sindaco di Bucarest, oggi ha in parte lasciato l’agone politico ed economico dopo aver creato la sua fortuna.
Dan Voiculescu: era uno dei pochi manager a lavorare per un’impresa straniera sotto il regime, la Crescent. E’ oggi uno degli uomini più ricchi di Romania. Accusato di aver deviato molti fondi provenienti dalla Securitate, non è mai stato dichiarato colpevole. Il suo impero si basa sul mondo delle televisioni* e il documentario lo descrive come in stato di avanzata megalomania degenerante. Il suo ufficio ha appeso al muro un suo ritratto a cui aggiungerà quello della figlia, e poi della nipote, e poi la nipote aggiungerà a sua volta sua figlia…portanto avanti la sua dinastia. Al momento non ha nessuna attività intestata a suo nome poichè tutto è già stato affidato alle sue due figlie. E’ inoltre uno degli uomini importanti del Partito Conservatore.
Dinu Patriciu: con le prime privatizzazioni compra la compagnia petrolifera nazionale – Rompetrol – per una manciata di dollari, rinegozia il suo ingente debito trasformandolo in titoli di stato in scadenza nel 2010, rivende la compagnia a dei kahzaki nel 2009 giusto prima della scadenza del debito e fa affari d’oro con i libici (si parla di un affare di 85 miliardi di Euro). Nel trailer qui sotto è quello che indossa un blazer blu, sicuro di sè, a volte strafottente, dichiara nel documentario che la sua vita è stata divertente, che non ha avuto colpe. Grossi dubbi rimangono su quali connessioni gli abbiano permesso di entrare in possesso di Rompetrol dopo la caduta del regime, e molti dubbi rimangono sulle modalità di rinegozziazione del debito. Accusato per riciclaggio di denaro sporco, il processo a suo carico non è ancora nemmeno iniziato.
George Copos: fa fortuna iniziando con delle pasticcerie, espandendosi poi nel settore immobiliare, turistico e della nautica. Per un periodo è anche vice primo ministro. Nel video afferma che sono stati solo quelli più svelti e intelligenti a fare fortuna in Romania, quelli sfigati come lui sono rimasti a preparare torte. Il suo patrimonio contraddice tuttavia questa affermazione.
Dan Diacolescu: diventato famoso creando una televisione privata basata sugli scandali e sul nazional popolare. I dibattiti su OTV sono divenuti famosi, e nel video Solomon riporta alcune immagini del dibattito fra Vadim Tudor e Gigi Becali, qualcosa che che nell’eleganza e nei contenuti si avvicinerebbe a un dibattito fra Pino Rauti e Mario Borghezio.
Dulcis in fundo, Gigi Becali, il patron dello Steaua Bucarest*, Parlamentare Europeo, contadino ed ex-nuovo ricco della speculazione immobiliare. In parte caduto in disgrazia, si narra a causa di alcuni sgarri fatti alla politica, nella sua priima intervista come Parlamentare a Strasburgo ha avuto l’onestà intellettuale (?) di dire che il Parlamento lo aveva colpito per la serietà e la riservatezza delle persone che lo frequentavano, vantandosi di essere stato bravo ad essersi rapidamente abituato a questi nuovi comportamenti. Un po’ come aveva fatto quando era stato in prigione, dove si era dovuto abituare rapidamente a dei nuovi comportamenti. In poche parole, paragona Strasburgo e il carcere come due “nuovi luoghi”.
Ed eccoci alla fine, il breve ritratto su i venti anni di capitalismo rumeno sono terminati. Solomon fa parlare Ceausescu in prima persona al termine del documentario, ed è proprio attraverso le parole del dittatore rumeno che arrivano i complimenti ironici a questi nuovi ricchi, i quali sono stati abili a perpetrare uno dei maggiori insegnamenti del regime: la corruzione.
ps. tutti i commenti sul documentario sono basati sulla personale visione dello stesso, chiedo venia nel caso in cui ci fosse qualche errore nel riportare i dati. In quel caso, ogni correzzione è ben accetta.
* Ogni riferimento a persone, fatti o cose è puramente casuale