Non sarà rimpatriata Kate Omoregbe. Scarcerata, ora attende l’esito del suo destino, soprattutto in virtù del fatto che tornando nel suo paese d’origine, la Nigeria, verrebbe lapidata. IL Tgla 7 dopo il consueto ampio spazio informativo sulla grave situazione italiana ha dedicato un servizio alla notizia di questo ennesimo caso emblematico di abuso maschile sulla donna.

”Non pensavo che ce l’avrei fatta. Grazie a tutti, agli italiani, ai calabresi, al presidente Napolitano, al movimento Diritti civili”. Le sue parole, commosse, sono state pronunciate davanti al leader del movimento Diritti civili Franco Corbelli, che da 40 giorni e’ impegnato per evitare l’espulsione dall’Italia della giovane.
Sulla vicenda, che ha mosso tutta la politica italiana era intervenuta sulle prime Souad Sbai, parlamentare italo-marocchina del Pdl, che con la sua associazione si occupa di difesa delle donne: ”Non è ne la prima ne l’ultima di queste situazioni che vediamo nel nostro paese, solo che vengono sottaciute in nome di un multiculturalismo criminogeno”. ”Kate deve rimanere in Italia, non è pensabile abbandonarla ad un destino così atroce. L’Italia deve dimostrare di saper difendere i cristiani anche all’interno del territorio nazionale e non solo all’estero”.
La Regione Calabria, per ora, le ha offerto ospitalità.

Kate è stata detenuta nel carcere di Castrovillari perche’ nell’appartamento che condivideva con un’altra donna a Roma venne trovata droga. Lei si è però sempre dichiarata innocente, ha scontato la pena ed ora vuole restare in un paese libero. Ma la legge italiana prevede l’espulsione. Lei chiede solo di vivere senza paura, di continuare gli studi, di scegliere in autonomia l’amore e di non subire più violenze.






