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Kate per ora è salva

Creato il 06 settembre 2011 da Ilsegnocheresta By Loretta Dalola

Kate per ora è salvaNon sarà rimpatriata Kate Omoregbe. Scarcerata, ora attende l’esito del suo destino, soprattutto in virtù del fatto che tornando nel suo paese d’origine, la Nigeria, verrebbe lapidata.  IL Tgla 7 dopo il consueto ampio spazio informativo sulla grave situazione italiana ha  dedicato un servizio alla notizia di questo ennesimo  caso emblematico di  abuso maschile sulla donna.

Kate per ora è salva
34 anni, fuggita dalla Nigeria, in Italia da dieci anni  è destinata in caso di rimpatrio, alla lapidazione perchè ha rifiutato un matrimonio  combinato  con un uomo di 60 anni, che non conosce, non ama, e ha il “disonore” di essersi convertita al cristianesimo. Un’orrenda pratica che ormai imperversa in Nigeria e in altri paesi.

”Non pensavo che ce l’avrei fatta. Grazie a tutti, agli italiani, ai calabresi, al presidente Napolitano, al movimento Diritti civili”. Le sue parole, commosse, sono state pronunciate davanti al leader del movimento Diritti civili Franco Corbelli, che da 40 giorni e’ impegnato per evitare l’espulsione dall’Italia della giovane.

Sulla vicenda, che ha mosso tutta la politica italiana era intervenuta sulle prime Souad Sbai, parlamentare italo-marocchina del Pdl, che con la sua associazione si occupa di difesa delle donne: ”Non è ne la prima ne l’ultima di queste situazioni che vediamo nel nostro paese, solo che vengono sottaciute in nome di un multiculturalismo criminogeno”. ”Kate deve rimanere in Italia, non è pensabile abbandonarla ad un destino così atroce. L’Italia deve dimostrare di saper difendere i cristiani anche all’interno del territorio nazionale e non solo all’estero”.

La Regione Calabria, per ora, le ha offerto ospitalità.

Kate per ora è salva
Dunque ancora un caso di ingiustizia che smuove le nostre coscienze, una donna, colpevole di essersi rifiutata di sposare un uomo piu’ grande di lei e di non voler essere convertita alla religione islamica, va gettata a terra e colpita con grossi sassi e mattoni fino a farla morire tra atroci tormenti. Una pratica appositamente studiata per provocare la massima sofferenza nella vittima.

Kate è stata  detenuta nel carcere di Castrovillari perche’ nell’appartamento che condivideva con un’altra donna a Roma venne trovata droga. Lei si è però sempre dichiarata innocente, ha scontato la pena ed ora vuole restare in un paese libero. Ma la legge italiana prevede l’espulsione. Lei chiede solo di vivere senza paura, di continuare gli studi, di scegliere  in autonomia l’amore e di  non subire più violenze.

Kate per ora è salva
Il Telefono Rosa si è appellato anche al Ministro Carfagna perché‚ si adoperi subito perché venga concesso l’asilo politico alla donna nigeriana. “Siamo certe che il Ministro Carfagna interverrà e tutta la politica dovrà sostenerla perché non si compia questa ennesima infamia contro una donna”. Questa notizia va ulteriormente diffusa perché i difensori dei diritti umani ritengono che la pubblicità internazionale e la pressione a sostegno degli sforzi locali possano contribuire a portare un cambiamento al  codice penale dei paesi che ancora utilizzano  questa pratica come forma di “giustizia”.

 


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