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Keep calm and make tea

Da Lanterna
Negli ultimi anni, il tè (inteso come tè propriamente detto e/o tisane varie) è passato da "bevanda piacevole" a "indispensabile complemento di ogni momento della mia giornata".
Questa trasformazione è avvenuta grazie a due fattori. Uno, ho scoperto tè molto buoni, tramite Internet (Acilia e Kusmi, per dire) e di persona (a Pavia e all'Artigiano in Fiera). Due, ho imparato a berli senza zuccherarli.
In ufficio ho meno tè e più tisane (per esempio, mi piace molto una tisana della Sonnentor), e li uso anche per scaldarmi nel mio ufficio polare.
Il tè mi coccola, mi riscalda. È un conforto nei momenti difficili ma anche un complemento perfetto per i momenti piacevoli. E poi l'immaginario che gli gira intorno è visivamente godurioso: se provate a cercare "afternoon tea" su Pinterest, vi usciranno immagini di tavole imbandite con servizi splendidi, alzatine colme di dolci e stuzzichini, decori floreali.
Ultimamente, poi, il tè è l'accompagnamento ideale per l'attività che mi sta appassionando in queste settimane, la maglia.
Diciamocelo: la morbidezza e il calore della lana sono l'equivalente tattile di una tazza di tè. Se poi in sottofondo ci sono una buona musica o, meglio ancora, tante chiacchiere, il piacere è veramente completo.
Ecco perché ho approvato incondizionatamente il neologismo Tricotthè, sfornato da Euforilla. Ed ecco perché, con la bava alla bocca, convoco a gran voce chi fosse in zona: quando organizziamo? Dai dai, fate contenta una povera maniaca!

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