E' notizia recente che sei alti funzionari kenyoti, sospettati di crimini contro l'umanità durante le violenze post-elettorali del 2007/08, sono stati convocati il 7 aprile scorso dalla Corte Penale Internazionale.
Mentre le persone in questione si sono dette disposte a collaborare,è il Governo del Kenya invece che fa ostruzionismo, contestandone la procedura.
E questo ovviamente perché si vuole mettere l'alt ad eventuali nuove convocazioni, che potrebbero riguardare nomi eccellenti, che non si vuole vengano fatti coram populo.
Tra le persone già convocate e pronte a collaborare ci sono: due ex-ministri, responsabili del Movimento Democratico Arancione, vicini al primo Ministro Odinga e anche altri nomi di rilievo vicini al Presidente della repubblica Kibaki.
E la cosa non stupisce più di tanto se si va con la memoria a quei giorni di disordini e di morte.
E ancora ....agli interminabili tentativi di riconciliazione e di accordo tra i due leader.
A dicembre scorso comunque, il Parlamento del Kenya aveva chiesto al Governo di ritirare il Paese dall'adesione allo Statuto di Roma, denunciando la parzialità della Corte per il fatto che solo gli africani delle vecchie colonie sono chiamati a comparire in giudizio.
Al momento la cosa non ha avuto seguito.
I tempi, si sa, in Africa sono lunghi.Anzi lunghissimi.
Molto positivo è piuttosto il cambiamento che fa registrare attualmente, in Kenya, il mondo giovanile.Ed esso sì che va salutato più che favorevolmente.
Secondo un sondaggio realizzato da un accreditato istituto di ricerca di Nairobi, i giovani di età compresa tra i 12 e i 19 anni, che sono stati intervistati-riferisce Geoffrey Kimani, il responsabile del sondaggio- hanno dato risposte, per il contesto, davvero sorprendenti.
Ovvero, mentre prima ciò che stava a cuore ai giovani, dopo un percorso di studio, breve o lungo che fosse, era essenzialmente il matrimonio, oggi non è più così.
I ragazzi e le ragazze hanno manifestato apertamente il desiderio di impegnarsi nella ricerca seria di un'occupazione lavorativa.
Ciò vuol dire prima accesso ad un lavoro sicuro e successivamente l'acquisto di una casa e di un'automobile in proprio.
Il matrimonio, in definitiva, essi hanno detto che può aspettare e non costituisce più la priorità di un tempo.
La positività di questa notizia sta nel fatto che ,con una maggiore scolarizzazione, cambiano i desiderata della gente. Il" nuovo" avanza.Inesorabilmente. Anche in Kenya.
E scolarizzazione e cultura settoriale delle giovani generazioni possono significare non solo migliore qualità della vita(maggiormente nei contesti urbani che in quelli rurali come è ovvio) ma fare anche da eventuale argine alla corruzione e al malaffare nella società.
E lo dico proprio perché abbiamo tra i nuovi giovani politici emergenti atteggiamenti maggiormente collaborativi rispetto a quelli delle precedenti generazioni.
Tutto sommato, nonostante in Kenya e per il Kenya ci sia chiaramente tantissimo ancora da fare, l'inizio di un cambiamento in positivo comincia a ravvisarsi e proprio lì dove l'impresa pareva complessa se non talvolta impossibile.
Ed è un grande bene.
E' cosa buona.Appunto.
A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)