Look casual con jeans, gilet nero, camicia bianca, e totale disponibilità a flash e domande, Kevin Costner si è presentato in conferenza stampa con lo stile che da sempre lo contraddistingue. Arrivato al Festival di Roma per accompagnare la sua ultima fatica, Black and White, il premio Oscar per Balla coi lupi ha parlato del film e delle sue delicate tematiche, prima di sfilare sul red carpet assaltato dai fan.
Cosa l’ha spinta ad avvicinarsi a questo progetto?
Kevin Costner: Tutti abbiamo difficoltà con il tema razzismo. Spesso, infatti, si confonde il razzismo con il disaccordo. Se non mi piace una persona, non vuol dire per forza che sei razzista. Questo argomento è centrale nel film e per questo ho deciso di farlo. Black and White è un film con una grande idea, che tratta problemi della vita di tutti. Gli studios non volevano farlo e allora ho detto a mia moglie che l’avremmo prodotto noi. Avrei pagato per fare solo la scena finale in tribunale. I film a volte possono parlare di cose che non dimenticherai mai e quel discorso finale mi ha consentito di sentirmi importante, in un certo senso. Mike Binder ha scritto una grande sceneggiatura americana e mi è entrata dentro da subito.
C’è qualcosa che l’ha colpita più specificamente, a parte la tematica?
Kevin Costner: Una delle cose che mi ha attirato di più del film è stato il mostrare in modo paritario il mio personaggio, alcolista, e Reggie, che ha problemi con la droga. Sono entrambe persone ferite con una rabbia dentro, due uomini spezzati dal dolore che si incontrano e da questo incontro nasce una grande dramma. Il film si muove su una sottile linea tra umorismo e autenticità e spero che prima o poi gli americani smettano di vedere dei cliché narrativi in personaggi come quelli di questo film. Un uomo che ha perso una figlia non è un cliché, è la vita vera.
Qual è il personaggio della tua carriera a cui ti senti più vicino?
Kevin Costner: Io ho interpretato personaggi incredibili, ma non posso sceglierne uno. Ho fatto film politici, sportivi, western. Io cerco grandi ruoli e quello di Black & White lo è, e se l’ho scelto è perché sono convinto che il mio personaggio potesse sensibilizzare sulla delicata tematica trattata. E’ un ruolo che non ho fatto per soldi, ma per ciò che mi ha fatto provare. Il miglior ruolo, comunque, credo sia essere padre. Ho sette figli ed è il ruolo più bello della mia vita.
Di Antonio Valerio Spera per Oggialcinema.net
Foto di Federica De Masi per Oggialcinema.net
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