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Chris e Tina, a cui danno vita i bravissimi Chris Oram e Alice Lowe anche autori di soggetto e sceneggiatura, sono rappresentanti della società più mediocri che medi e proprio per questo nella loro graduale trasformazione in spietati serial killer ( ma c'è una battuta in cui lui dice che comunque non è nuovo a omicidi & affini ) riescono a far esondare dallo schermo un misto di sorrisi e inquietudine.
Il sorriso scaturisce da come è girato il film , comprese le esplosioni inconsulte di violenza assassina ( all'inizio non intenzionale ma poi, come spesso succede, ci prendono quasi gusto), che sono incastonate spesso in sequenze di tenore abbastanza leggero e che poi improvvisamente si trasformano in qualcosa d'altro.
L'inquietudine nasce proprio dalla loro mediocrità conclamata, sono i classici tipi della porta accanto con un physique du role più da tappezzeria che da serial killer.
Eppure scoprono una passione malsana in quello che fanno, che serve ad eccitarli un po' in tutti i sensi.
La storia di questi due serial killer on the road però procede su binari abbastanza standardizzati , le dinamiche della coppia Chris / Tina sono piuttosto prevedibili come l'esclation di pazzia che li porterà a gesti sempre più eclatanti.
In qualche maniera lo stile sbilenco e transgenere di Ben Wheatley ( autore di un piccolo cult molto apprezzato qui a bottega intitolato Kill List di cui potete leggere qua ) sembra quasi addomesticato e ci si chiede quanto la longa manus di Edgar Wright, il deus ex machina di autentici cult da idolatrare senza compromessi come Shaun of the dead e Hot Fuzz, in questo progetto abbia influenzato, più o meno concretamente, lo stile altrove aggressivo e senza compromessi di Wheatley, la cui virulenza ai limiti dell'horror ( in certi frangenti anche oltre) è stata ricondotta verso lidi più adatti al grosso pubblico.
Se il road movie è il genere frammentario per eccellenza legato alla sua struttura episodica, in Killer in viaggio questa parcellizzazione del plot è amplificata ai massimi termini dando l'impressione di trovarsi di fronte ai vari episodi di una sit com un po' particolare. Di quelle che fanno ridere a denti stretti, anzi strettissimi.
Detto questo ci si diverte e si resta ammirati dalla bravura di Chris Oram e di Alice Lowe che fanno della loro assoluta normalità ( sapete? calvizie incipiente, panzetta, forme non proprio da pin up) il loro punto di forza.
Sono personaggi che all'inizio quasi si adorano perchè hanno i difetti della gente comune, di quella che non fa cinema, poi man mano che passano i minuti il processo di identificazione viene meno perchè sono degli psicopatici arrivati oltre l'ultima Thule della pazzia.
Ecco perchè Killer in viaggio ( titolo italiano come al solito spoileroso e troppo indicativo di quello che succederà, al contrario dell'originale Sightseers) è il classico film che fa sorridere ma allo stesso tempo mette anche un po' paura......
D'ora in poi guarderò diversamente chi va in giro in roulotte....
( VOTO : 7 / 10 )
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