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La storia di un perdente, insomma, che dopo l'ennesima porta sbattuta in faccia si mette in testa di uccidere il suo rivale inconsapevole.
Ma non è capace di fare neanche quello.
Pur avendo un titolo abbastanza trucido, non c'è nulla di macabro in questo film di Nick Hamm tratto dall'autobiografia scritta dallo stesso Neil McCormick e intitolata Killing Bono: I was Bono's Doppelganger.
E' un film divertente e divertito che descrive come il libero arbitrio sia una gran fregatura.
Neil ha un talento particolare nel fare scelte sbagliate, vuoi per stupido orgoglio, vuoi perchè crede veramente in quello che fa e nello scegliere sempre la porta sbagliata nelle continue sliding doors che il destino beffardamente continua a proporgli nell'ambito di un bastardo disegno divino, affossa anche il fratello Ivan, un bastimento carico di sogni anche lui, ma inconsapevolmente condizionato da tutto quello che Neil sciaguratamente decide per entrambi.
Non è solo una questione di porte sbattute in faccia a Neil: è come se lui si divertisse a prendere a facciate quella porta chiusa facendosi malissimo.
Tutto è incernierato in maniera abbastanza comica se non fosse che c'è poco di comico mettendosi nei panni di Ivan e trovarsi a vivere di rimpianti semplicemente perchè vittima delle ambizioni di un fratello che egoisticamente arriva a condizionargli la vita presente e futura.
Killing Bono vale anche come bella ricostruzione d'epoca di una Londra non più tanto swinging nel cui sottobosco si muovono loschi affaristi che cercano di fare soldi con la fatica degli altri.
La storia di questo periodo è scandito dai continui cambi di costumi , dagli stili musicali mutevoli ( consigliabile prestare orecchio alla colonna sonora veramente valida) atti a rincorrere le mode del momento ma soprattutto dalle copertine dei dischi degli U 2 che ogni volta ricordano a Neil un viaggio per lui terminato appena dopo la partenza , mentre per il suo amico Paul ( Bono Vox) ancora non è terminato.
Non avrei mai pensato di dire che Ben Barnes è bravo, ma funziona egregiamente nella parte di un esagitato Neil e si distingue pure uno stralunato Robert Sheehan nella parte di Ivan.
Killing Bono se non altro sarebbe da vedere per la curiosità di scoprire da dove e come sono nati gli U 2, di come prima avessero un altro nome, quindi per i fans del supergruppo è consigliatissimo.
Altro motivo per vederlo è che questo film è stato l'ultimo della carriera di Pete Postlethwaite venuto a mancare appena dopo averlo finito di girare.
E la sua ultima performance nella parte di un gayo amico dei fratelli McCormick che cerca di introdurli nei canali giusti delle notti londinesi ( giusti almeno secondo il suo punto di vista un po' alternativo) vale da sola il cosiddetto prezzo del biglietto.
Ah, da bravo musicista che ha fallito l'appuntamento con il successo Neil McCormick ora è un apprezzato scrittore e critico musicale.
Ha trovato anche lui la sua strada per il successo.
( VOTO : 7 + / 10 )
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