Il recente lancio del Kobo Aura H2O, un ereader resistente all’acqua, ha riportato (un po’ in sordina, bisogna dire) in auge la buona vecchia dicotomia Kindle (Paperwhite) vs. Kobo.
Ne ha parlato tra i primi Pianeta Ebook, con un post in cui non si nasconde una certa perplessità – che sinceramente condivido – per l’operazione di Kobo e del suo ereader impermeabile, versione peraltro già esistente per il Kindle, senza che molti si siano strappati i capelli (inoltre, la versione waterproof del Kindle Paperwhite costa più o meno come il Kobo Aura H2O).
Molto interessante ed eloquente un video (tratto da Goodereader.com) in cui si mettono letteralmente in parallelo i due ereader e che ripropongo volentieri, sintetizzando per comodità (è in inglese) le caratteristiche più notevoli messe in luce.
1 – Prima di tutto, le dimensioni: il reader Kobo è un 6,8″, il Kindle un 6″: sicuramente un valore aggiunto, da parte del primo, soprattutto per chi bada alle dimensioni dello schermo (io non sono tra costoro).2 -La prima schermata del Kobo è più dinamica, permette l’accesso a più menu in maniera intuitiva e accattivante. Quella del Kindle Paperwhite è concentrata solo sulla libreria e lascia alla barra superiore il compito di indirizzare l’utente verso lo store e altri menu.
3 – Anche nei tools di lettura (ingrandimento caratteri, cambio font) il Kobo sembra più versatile e più ricco di opzioni e strumenti. Però attenzione: a questo punto il video rivela una funzione del Kindle davvero insuperabile e insuperata (almeno finora): selezionando una parte del testo (anche un’intera schermata), la si può tradurre in qualsiasi lingua, dal finnico al cinese.
4 – Lettura PDF: qui il Kobo inizia a perdere colpi: più lento e macchinoso del Kindle, che invece è più sensibile al touch e fa lo zoom sul testo al semplice movimento delle dita. Il Kobo da parte sua, pur con un refresh più faticoso, permette di girare la pagina del PDF direttamente dallo zoom. Da notare che il Kindle mantiene la funzione di traduzione (e le altre consuete: sottolineatura, appunti, ecc.) anche con i PDF, mentre invece il Kobo non permette di fare molto durante la lettura di testi in questo formato.
5. Bookstore: quello del Kindle ammonta a 5 milioni di libri, il Kobo a 4, quindi la differenza non è così determinante. Entrando però nelle schede libro, Amazon fornisce molte più informazioni, dalla lunghezza del libro (cartaceo, per dare un’idea delle pagine), alle recensioni degli utenti.
I due recensori del video concludono la loro analisi con una unanime preferenza verso il Kindle Whitepaper il quale, nonostante le dimensioni minori dello schermo, si rivela imbattibile nella reading experience generale.
Concludo con alcune osservazioni importanti che ho raccolto su twitter: un altro vantaggio del Kindle è che permette ll’uso degli stessi strumenti sia per i libri acquistati nello store Amazon, sia per quelli acquistati in altri store, nonché per ebook in .epub convertiti in seguito in .mobi, il formato di Amazon (se non sapete di cosa sto parlando, rimando a questo vecchio ma sempre utile post sul Kindle). Il Kobo, invece, a quanto dice chi lo possiede, visualizza correttamente e permette di interagire solo con gli ebook acquistati nel suo store.
Non ho motivo di dubitare di colui che mi ha dato questa informazione, ma il primo pensiero è stato che in questo modo il Kobo perde gran parte del vantaggio che ha in quanto ereader in grado di leggere l’epub, il formato standard degli ebook. Infatti, se l’editore distribuisce i suoi ebook con un semplice social DRM, ne permette l’acquisto ovunque, e personalmente posso anche fare a meno di rivolgermi – magari per ragioni etiche – allo store Amazon (certo più comodo perché direttamente accessibile dal Kindle) e, con un piccolo procedimento ulteriore, far lavorare Calibre e ottenere un ebook pronto per il mio Kindle.