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Siamo dunque soli, sul cuor della terra, trafitti da un raggio di sole e cicondati dall'incantevole mare blu di questo bel Paese, dove 'l'si suona nel mentre i limoni fioriscono (molto pittoresco, direbbe la romantica donna inglese di Enrico Montesano). Soli davanti all'ennesima emergenza immigrazione, dovuta ad un fenomeno chiaramente non spontaneo e che nessuno ha mai voluto seriamente affrontare.
Del resto l'atteggiamento dei paesi del nord Europa non poteva neanche giungere inatteso, visto la crescente insofferenza dell'opinione pubblica davanti al declino della convivenza civile, testimoniato dalle affermazioni delle destre estreme in quasi tutte le ultime consultazioni europee, ma non si può non rimanere sorpresi davanti al modo in cui, oltre ai governi centrali, la commissione europea ha liquidato la questione come cosa interna ed esclusiva dell'Italia, specialmente ricordando i duri interventi di richiamo sulle politiche di integrazioni.
Ebbene oggi, con la presa di posizione della signora Malmstrom l'Italia potrebbe fare quello che fino a ieri sembrava esserle negato di fare: espellere tutti gli stranieri senza mezzi di sussistenza presenti sul suo territorio.
La reazione del governo alle decisioni dei partner europei è stata dura. Non pochi hanno amaramente ammesso che a questo punto non ha molto senso far parte di una unione che lascia soli un proprio affiliato nel momento del bisogno. Dichiarazioni che non sono invece piaciute al presidente Giorgio Napolitano, che ha ammonito a non scherzare con l'Europa. Evidentemente il vegliardo del Quirinale pensa che si possa invece scherzare con l'Italia, in compagnia della solita compagnia del tanto peggio tanto meglio.
Bisogna dire che in fondo la politica seguita dalla Ue non è poi cosi dissimile da quanto succede anche dalle nostre parti, quando si decide dove sistemare ospiti indesiderati come Rom e immigrati in genere. Sempre le zone scelte sono le più disagiate delle città interessate, secondo la considerazione che, in fondo, rendere un po' più disagiata una zona già disagiata non comporta poi un gran peggioramento della situazione.
Ora l'aspettativa è solo una: saprà il governo italiano prendere iniziative rapide, efficienti e senza compromessi per risolvere il problema e pareggiare i conti con i soci infedeli?
Staremo a vedere.
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