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Klondike, la ricerca dell’oro inizia con l’ex Rob Stark su Discovery Channel

Creato il 11 dicembre 2014 da Oggialcinemanet @oggialcinema

il Giudizio di Carlo Lanna

Summary:

E’ arrivata in Italia la miniserie tv prodotta da due mostri sacri del cinema 

Dopo lo straordinario successo di Hatfields & McCoys – miniserie tv con un raggiante Kevin Costner – da Discovery Channel arriva Klondike un nuovo ed interessante prodotto televisivo che scava nella storia dei nativi americani, portando sul piccolo schermo una vicenda fluida, intrigante e condita con una venatura mistery. Klondike appunto, è miniserie tv da 6 episodi prodotta da Ridley Scott e Paul – Prison Break – Sheuring, ed è sbarcata negli Stati Uniti con un buon successo di critica lo scorso 20 gennaio e ad un anno di distanza rispetto il pubblico americano, la serie è arrivata il 9 Dicembre sulle frequenze italiane di Discovery Channel. Il confine quindi tra storia e mito si assottiglia sempre di più, ed il canale tematico americano,  sembra proprio che ha trovato un nuovo modo per unire un racconto intenso dai risvolti mai banali, con paesaggi mozzafiato di terre desolate e tutte da scoprire.

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Ispirato al noto romanzo intitolato Gold Diggers: Striking It Rich in the Klondike di Charlotte Gray, la miniserie ambientata nel 1897, racconta un viaggio emozionante compiuto da due amici che,  terminati gli studi, decidono di recarsi nello Yukon in cerca di fama, fortuna e denaro. Proprio in questo luogo senza legge più simile al far west, esiste un piccolo lembo di terra chiamato Klondike, dove in molti si gettano nell’affannosa ricerca dell’oro. Superando mille avversità, Bill Heskell interpretato da un convincente Richard Madden che torna in tv dopo il Trono di Spade, insieme al suo migliore amico Byron Epstein con il volto di Augustus Prew, arrivano in questa città desiderosi di trovare fortuna e con la speranza di poter realizzare i loro sogni. Un destino amaro però attende i due giovani. Byron, una sera, viene freddato da un colpo di pistola e Bill si trova da solo a combattere un nemico ormai radicato all’interno di una società arrivista e senza scrupoli. Con l’aiuto della criptica ma seducente Belinda Mulrooney (Abbie Cornish) in guerra perenne con il boss The Count (Tim Roth), Bill inizia un percorso irto di ostacoli che lo porterà a prendere una decisione importate sul suo futuro.

Klondike dunque è una miniserie tv che non delude le aspettative. I sei episodi raggruppati in tre appuntamenti da un’ora e mezza ciascuno, rappresentano un affresco socio-culturale di un’epoca che fu. La ricerca dell’oro, la vendetta del giovane Bill, la bramosia di potere, gli amori ed i tradimenti, non sono altro che il punto di partenza per illustrare una società in tumulto, che vuole costruirsi il futuro con le proprie fatiche ed evadere da una realtà che non sente più sua. Klondike quindi non è un semplice drama storico dalle mille chiavi di lettura, ma è soprattutto un racconto dettagliato, violento, sboccato ed elettrizzante, di un capitolo quasi dimenticato della storia americana. Amore e morte, fortuna e sfortuna corrono sulla stessa linea, illuminati da un cielo grigio, tempestoso ed un vendo freddo che gela il cuore. Bellissimi i costumi, intense le musiche, più che convincenti le interpretazioni, dove gli occhi azzurri del giovane Richard Madden sembrano quasi un faro nella notte buia e tempestosa dello Yukon. La regia poi riesce a catture le sensazioni dei protagonisti, incorniciati dallo splendido paesaggio del Canada che, seppur viene raffigurato come una terra piena di pericoli, quei boschi e quelle lande desolate colpiscono il cuore dello spettatore.

Discovery Channel quindi ha trovato il suo posto all’interno del panorama seriale americano. Forse le sue produzioni non faranno ascolti stratosferici, ma oltre ad essere un ottimo intrattenimento, riescono ad evocare delle pagine storiche molto interessanti che spesso vengono ignorate. Con la libertà di una scrittura per una rete cable, Klondike è sicuramente una di quelle produzioni televisive che va assaporata e gustata tutta d’un fiato.

Di Carlo Lanna per Oggialcinema.net 


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