KNIGHTRIDERS – I CAVALIERI (1981) di George A. Romero

Pausa avventurosa per Romero, che decide di lasciare (solo momentaneamente) l’horror sociologico per addentrarsi con la medesima sensibilità nel mondo dei motociclisti-stunt, che come moderni saltimbanchi attraversano il Paese mettendo in scena spettacoli dal sapore medievale.
“Re Billy, seguendo l’esempio di Artù, gira gli Stati Uniti con una comunità di contemporanei cavalieri. Al posto dei fidi destrieri le Harley Davidson, con le quali i prodi si sfidano a duello nelle piazze e nelle fiere. Ma questo circo fa gola a qualcuno, e le moderne sirene rischiano di corrompere l’animo indomito di qualche suddito”
Difficile, a tutt’oggi, identificare un lavoro come Knightriders: un road-movie anacronistico? Una commedia surreale? Una rilettura personale dei classici romanzi cavallereschi?
Niente di tutto ciò, o meglio, tutto questo ma in chiave estremamente ideologica e metaforica. I moderni cavalieri divengono quindi allegoria spietata del mondo che li circonda, rappresentano un senso umano, indomito e cristallino, costituito sul profondo rispetto dei ruoli prestabiliti. Un microcosmo stridente inserito in un universo (la società contemporanea) che ha dimenticato tutto ciò per cui questi nuovi eroi lottano e credono: sarà il grave incidente durante un duello a creare un punto di collisione tra le distinte realtà trascinandole ambedue “verso il basso”, vale a dire il caos.
Un approccio davvero originale per l’ennesima critica che il regista di Pittsburgh indirizza alla società Americana, persasi disastrosamente in un vuoto consumistico privo di etica, valori ed ideali (e parliamo dei primi anni ’80!). Una società rappresentata come becera e subdola, corrotta fino all’osso, messa incredibilmente in risalto ricorrendo alla figura iconografica più semplice, diretta ed efficace: l’antico soldato a cavallo del proprio destriero.
Tempo fa venne annunciato dalla Taurus Entertainment anche un seguito della pellicola, intitolato semplicemente Knightriders 2, con un budget stimato di circa 2 milioni di dollari. A tutt’oggi, purtroppo, non se ne hanno più notizie.

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