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“Knock Out”, diverte la signorina Rambo di Mr. Soderbergh

Creato il 30 aprile 2012 da Onesto_e_spietato @OnestoeSpietato

“Knock Out”, diverte la signorina Rambo di Mr. Soderbergh

“Cazzo”. Con questa parola si apre (ma anche si chiude, in nome di una perfetta e ponderata circolarità) Knock Out – Resa dei conti di Steven Soderbergh. Ed esce dalle dolci labbra su vigorosa mascella di una (non) gentil donzella: Mallory Kane, interpretata da una magnifica e mascolina Gina Carano (campionessa lottatrice di arti marziali miste). Una parola che è simbolo di una donna con le palle, per di più quadrate.

Mallory Kane è un Robocop al femminile e senza armatura, una Nikita all’ennesima potenza, sensuale ed aggressiva, un Jason Bourne in rosa e rosso sangue, una panterona che sfodera calci alla Street Fighter e compie acrobazie al limite del wrestling professionale e l’arte del katana orientale. E’ lei stessa a definirsi con una non-dama, non abituata a portare i tacchi né tantomeno la gonna. Stemperando un po’, è l’incarnazione della “signorina Rambo” cantata dal nostro Roberto Vecchioni nella sua celebre Voglio una donna. Riunisce in sé tutti i picchiaduro del cinema anni Novanta: Jean Claude Van Damme, Steven Seagal, Chuck Norris, ecc.

Un personaggio che vive sulle spalle robuste e possenti di una Gina Carano in stato di grazia, una spanna sopra tutti  i suoi illustri colleghi di set (Ewan McGregor, Michael Douglas, Michael Fassbender, Antonio Banderas, Mathieu Kassovitz).

Va in scena la più classica storia di vendetta tremenda vendetta, un Machete “in salsa rosè”  (ma nemmeno tanto!) che diverte ed è cosciente del suo non essere nulla di nuovo. Mallory è una macchina da guerra umana creata dalla CIA che, tradita in missione, colpirà duro, basso, sotto la cintura e dovunque ci siano carne da illividire e ossa da rompere, pur di sentirsi in pace con se stessa (mentre i rivali sperimenteranno la pace eterna).

Soderbergh non è uno sprovveduto e si pone un unico scopo: farci divertire. E ci riesce puntando tutto sull’ attesa, una suspense non ostentata, i tempi dilatati. Un divertimento di una violenza così calibrata e studiata a tavolino da essere comica (il vassoio volante che stende in chiave simil-demenziale è un esempio su tutti). Il regista di Contagion prende inoltre “in prestito” da Rodriguez e Tarantino i titoli iniziali per presentarci alcuni personaggi e una pellicola vagamente sgranata alla Planet Terror. C’è la facoltà di intendere e di volere di aver voluto realizzare un’opera “di serie B” nella sua filmografia, una sorta di sassolino nella scarpa da togliersi assolutamente, pur con il contrappunto di avere alla sua corte un cast stellare.

Da segnalare la colonna sonora blanda e tintinnante, orecchiabile e “da roulette”, del fedelissimo David Holmes, artefice delle musiche della trilogia su Daniel Ocean e dell’acclamato Hunger di Steve McQueen, adesso nelle sale italiane.

Memorabile il corpo a corpo tra Gina Carano e Michael Fassbender, che mischia il bellico all’erotico tra cosce strette al collo e sodi cazzotti, bajours soffuse e specchi  infranti, candidi letti da disfare e cuscini silenziatori.

“Knock Out”, diverte la signorina Rambo di Mr. Soderbergh



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