Chi di voi si sarebbe mai aspettato un Kobe Bryant miglior marcatore NBA agli inizi di febbraio? Noi no di certo. Il giocatore non si discute di certo, tanto meno le sue qualità e il suo talento, fondamentali nell’eleggerlo uno dei migliori di tutti i tempi già oggi, all’età di 34 anni; ma i dubbi su questa stagione – nonostante tutto – erano tanti.
L’età ad esempio: trentaquattro primavere non son certo poche per un best scorer, ma per Kobe non sembra proprio essere un problema. Come un fastidio non sembra esser stato l’infortunio al polso destro accusato poco prima dell’inizio di stagione, con la rottura di un legamento (nella sua mano forte).
Se ci aggiungiamo il cambio di guardia nella franchigia di Los Angeles, dopo la vittoriosa era Phil Jackson, allora non son poche e infondate le incertezze sulla stagione di un cestista che, come spesso gli capita, sta andando oltre ogni più rosea aspettativa.
Miglior marcatore della Lega con ben 29.4 punti a partita e la sua miglior stagione per punti segnati dal 2006/07! In aggiunta a questa cifra, il Black Mamba mette a referto anche 5.9 rimbalzi e 5.4 assist (22° della Lega). Come se non bastasse, la star dei Lakers ha superato Kareem Abdul-Jabbar diventando il numero 1 per punti segnati nella storia della franchigia grazie ai 35 fondamentali nella vittoria esterna a Minnesota.
Una piccola ombra sull’oceano di certezze chiamato Kobe Bryant. Nonostante i problemi fisici, nonché i 5 anelli in bacheca, sta dimostrando di essere il più forte per forza e volontà di vincere. Un campione a tuttotondo senza ‘se’ e un unico ‘ma’: il gioco di squadra.