Sul fronte delle tensioni alla frontiera tra Kosovo e Serbia, Frattini ha sottolineato che l’Ue deve “contribuire al dialogo tra le parti” e trovare una soluzione “duratura che non preveda la partizione del nord del Kosovo”, e su questo fronte l’Italia “è pienamente impegnata” per proteggere tutte le minoranze. Frattini ha poi ricordato i recenti accordi tra Pristina e Belgrado, compreso quello sui timbri doganali, auspicando che la cooperazione bilaterale aumenti.
Una chiave per risolvere gli attriti con il Kovoso, ha aggiunto Frattini, potrebbe essere quella di riconoscere alla Serbia lo status di candidato all’UE entro fine anno. A quel punto, ha spiegato, “potremmo chiedere qualcosa in più alla Serbia, che dovrebbe mostrare più responsabilità” nel risolvere la questione.
Nel corso del colloquio con Hoxhaj è stato fatto anche il punto sulle relazioni bilaterali con l’Italia, che registrato un “ottimo stato”, con sette-otto accordi in via di negoziazione. Inoltre si lavora all’organizzazione di due country presentation a Roma e Milano per far conoscere agli imprenditori italiani le opportunità di investimento in Kosovo.
Hoxhaj da parte sua ha ricordato il supporto dell’Italia per la “costruzione di una nuova società e di un nuovo Stato” ed ha sottolineato l’importanza di accelerare il percorso europeo del suo Paese. “Nei Balcani occidentali – ha detto – ci sono 50 milioni di persone che circolano liberamente in Europa e due milioni, i kosovari, che non possono farlo. Noi vogliamo una road map da parte dell’UE in modo da poter adempiere agli standard” per la liberalizzazione dei visti “e in questo modo avere davanti a noi una prospettiva europea”. Anche su questo fronte, ha specificato Hoxhaj, “il sostegno dell’Italia sarà fondamentale”.
Riferimento:
- http://www.esteri.it/MAE/IT/Sala_Stampa/ArchivioNotizie/Approfondimenti/2011/09/20110907_Kosovo.htm
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