Krapfen al forno

Da Gatadaplar
L'altro giorno Il Compare, via skype, mi scrive "facciamo i bomboloni?!" e io "no!" e lui "perchè?!" (con tanto di faccina lacrimosa....) e io "primo perchè sono fritti, secondo perchè sono stanca, è stata una settimana allucinantemente lunga e pesante e non vedo l'ora che si faccia sera per spalmarmi sul divano!"
Lì per lì sembrava convinto e io sono andata avanti tranquilla....
Passa tipo manco 10 minuti che ta-daaaaaaaaaaaaaaaaa arriva un nuovo messaggio "li faccio io! tu non devi fare niente! ho trovato una ricetta facile facile!" e ho cominciato a sudare freddo....
Il Compare si impegna sia chiaro... ma deve essere seguito passo passo, e se proprio sono in buona e decido di lasciargli campo libero, per non soffrire nel sentirlo annaspare in cucina, devo andarmene via, cioè uscire letteralmente di casa... farmi una bella passeggiata di 4 ore lasciando il cellulare spento, a casa... ho reso l'idea? :DDD
Insomma, comincia a martellarmi di link di ricette di bomboloni, krapfen, fritti non fritti & compagnia bella e, per farla breve, ieri sera ci siamo messi all'opera....
Così abbiamo seguito la ricetta per i Krapfen cotti al forno che ha trovato lui e QUI la trovate anche voi, ma con alcune piccolissime modifiche, dettate dagli ingredienti ma anche dal tempo a disposizione... 
KRAPFEN AL FORNO
(per circa 16 krapfen)
per il lievitino
20 g di farina di Manitoba (sì sì, proprio 20 g!!!)
20 g di zucchero semolato
140 g di latte di soja light
9 g di lievito di birra fresco
per l'impasto principale
400 g di farina di Manitoba
40 g di tuorli (e non buttate gli albumi!)
80 g di latte di soja light
50 g di burro morbido (pomata)
1 presa di sale
scorza grattugiata di 1 limone bio
70 g di zucchero
per la farcia
albume
marmellata di albicocche (noi di pesche)

per servire
20 di zucchero a velo
Si deve fare prima il LIEVITINO, sciogliendo in una ciotola il lievito nel latte tiepido. Mescolare insieme la farina con lo zucchero quindi unirli al latte e lievito mescolando con una frusta per non formare grumi. Coprire e lasciare lievitare in luogo tiepido almeno mezz'ora (noi 1 ora, vicino al termosifone acceso).
Pronto il lievitino, passare all'impasto principale.
Nella ciotola della planetaria (chi non ce l'ha, si fa tranquillamente anche a mano, ma serve un pò di "olio di gomito") setacciare la farina di Manitoba, fare un incavo al centro e metterci i due tuorli, il burro morbido (a pomata), il latte tiepido, la presa di sale, lo zucchero (facendo attenzione che non vada a contatto con i tuorli) e la scorza grattugiata del limone. Sopra al tutto versare quindi il lievitino ormai pronto (sarà raddoppiato, se non triplicato di volume!) e avviare la planetaria usando il gancio a "uncino" (quello per impasti "duri" per intenderci, come il pane o la pasta).
Lasciare impastare fino a che diventerà una pasta morbida e liscia.
Ungere una ciotola abbastanza grande con un velo d'olio, adagiarvi al centro l'impasto, coprire con pellicola trasparente (non a contatto con la pasta!) e lasciare lievitare in luogo tiepido (noi sempre vicino al termosifone) tutta la notte.
Il giorno successivo, trasferire l'impasto sulla spianatoia infarinata e lavorarlo brevemente.
Se lo sentite appiccicoso usate un pò di farina, ma quel tanto che basta per riuscire a lavorarlo.
Stendete l'impasto col mattarello in uno spessore di mezzo centimetro e ricavare con un coppapasta di 7 cm tanti dischetti quant'è l'impasto (si può rimpastare e ridistendere fino ad esaurimento dello stesso).
Foderare di carta-forno la leccarda del forno (tante quante ne occorrono per i Krapfen che vi sono usciti)
Disporre la metà dei dischetti ben distanziati tra loro, sulle leccarde e mettere al centro di ognuno, un cucchiaino di marmellata a piacere (noi abbiamo usato quella di pesche).
Con un pennello da cucina, bagnare la porzione di dischetto libera dalla marmellata quindi sovrapporre gli altri dischetti a mò di "panino", premendo bene i bordi.
Coprire con pellicola trasparente e lasciare riposare un'altra mezzora.
Scaldare il forno a 180°, quindi infornare una leccarda alla volta, lasciando cuocere tra i 10 e 15 minuti.
Saranno pronti quando appariranno belli dorati in superficie.
Sfornare, spolverare di zucchero a velo e trasferire sul piatto di portata.
STRATOFERICI e poi si possono mangiare senza sentirsi troppo in colpa perchè non sono, appunto, fritti e sul totale dell'impasto c'è pochissimo burro e appena due tuorli d'uovo ^__________^
Vabbè certo, se te ne mangi 5, poi non venirti a lamentare!!! :DDDD

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