Perché non ho lasciato subito Dominique quando ho capito tutto sull’amore per Lucio? Perché ho continuato, anche dopo Ravenna? Perché quel morso di desiderio nel saluto alla stazione di Trieste? Come sono io, veramente? Voglio priorio tutto? So amare? So rinunciare? Desidero ancora Dominique? Credo di non desideralo fisicamente – non più – l’amore con Lucio è perfetto. Ma non voglio perdere Dominique, la sua amicizia e anche il suo affascinante e disinibito amore per la vita, così diverso, senz ai chiaro scuri della mente di Lucio. Questi due uomini fanno parte della mia vita, devono continuare ad esserci, non può, non deve esserci inamicizia fra di loro. Devono capire…devono farsene una ragione. Si rende contro, a un tratto, che sta parlando quasi come Dominique in quel suo inno alla libertà, a tavola, nell’ultima serata caprese.
Mi hanno dato molto, ma anche io ho dato molto. Ho diritto a chiedere qualcosa: che mi amino abbastanza da mantenere la loro amicizia.
Storia di un triangolo ambientato nella Napoli dei primi anni ’80, sfavillante di cultura e trasudante opportunità. Lei è Mila, Milagros, filippina che fugge da un matrimonio impostole con la forze e da cinque figli, per approdare in Italia come receptionist di un albergo blasonato. Lui è Lucio, un uomo enigmatico e complesso, dal passato già pesantemente segnato, impegnato in missioni diplomatiche. L’altro è Dominique, un pianista armeno omosessuale. I due uomini sono amici di lunga data e questa amicizia viene messa in bilico dalla presenza di Mila. Sono amori e relazioni diverse, però, quelle che intercorrono tra di loro. Amore intenso, viscerale e complice, è il sentimento che lega Lucio a Mila; passione, estro, sperimentazioni, definiscono il legame che intercorre tra Dominique e Mila. Il tempo riassegnerà a ciascuno di loro il proprio ruolo, così come è giusto che sia, ristabilendo dinamiche relazionali ben definite, seppure conquistate a costi non indifferenti. A raccontarci di quel periodo è una Mila ormai adulta che, vent’anni più tardi, traccia un bilancio, non scevro da rimorsi, della propria esistenza.
Una stora d’amore e di vita, che si nutre di arte, musica, letteratura, storia, di gusto per il bello in ogni sua declinazione. E in questo contesto, anche un triangolo amoroso assume i contorni di una poesia.