Questa volta il connubio era col peperone giallo, perciò la ricetta andava provata al più presto, prima che non se ne trovassero più. Forse ormai sarà troppo tardi quindi, per provarlo, ma vale senz'altro la pena segnarselo per l'estate prossima. Anche perché, confesso che a me piace più da freddo che caldo, quindi il consumo è senz'altro indicato per la stagione calda.
La preparazione è semplice e veloce, proprio come lo fu quello di quinoa e cavolfiore.
- 1 peperone giallo bio di circa 250 g
- 250 g di amaranto bio
- 200 g di fiocchi di latte
- 2 uova
- 1 spicchio d'aglio
- un pezzo di cipolla di Tropea (mia aggiunta)
- 1 cucchiaino di insaporitore vegetale (mia aggiunta)
- 1 cucchiaino di curry
- olio evo, acqua, sale q.b.
In una casseruola, far appassire la cipolla tagliata sottile con un cucchiaio di olio evo, quindi aggiungere l'amaranto e far tostare qualche minuto. Allungare con tre bei mestoli di acqua calda, il livello dell'acqua deve superare quello dell'amaranto di un dito o due. Suggerisco di aggiungere l'acqua tutta in un colpo solo e incoperchiare subito: l'amaranto scoppietta come il popcorn! Appena lo scoppiettamento si sarà placato, aggiungere un cucchiaino di insaporitore (o dado/brodo granulare vegetale, o niente), incoperchiare di nuovo e lasciar cuocere fino ad assorbimento totale del liquido. Far stiepidire.
Accendere il forno a 180° ventilato e spennellare d'olio uno stampo da forno di circa 23 cm di diametro.
In una ciotola, mescolare le uova coi fiocchi di latte. Aggiungere l'amaranto e poi anche il peperone. Avendo usato il mio insaporitore homemade, che di suo è già bello salato, non ho avuto bisogno di salare ancora. Versare tutto nello stampo e infornare per circa 45 minuti, o comunque finché la superficie non si presenti dorata.
Far raffreddare, in modo che si compatti per poter porzionare meglio. Anzi, come dicevo, gustato freddo secondo me è ancora meglio, proprio perché è bello compatto e i sapori si sono ben amalgamati.
Un ricetta che ho apprezzato davvero molto, e che mi ha fatto apprezzare ancora una volta questa tipica pietanza ebraico-polacca.