Magazine Politica

KULTURA: A Levico Terme si studia l’Europa Orientale

Creato il 06 agosto 2012 da Eastjournal @EaSTJournal

Posted 6 agosto 2012 in Interviste, Kultura, Mitteleuropa with 0 Comments
di Silvia Biasutti

Csseo

In un piccolo paese del Trentino conosciuto ai più per le sue terme, un gruppo di attivissimi e irriducibili studiosi dell’ex Unione Sovietica porta avanti da anni una prestigiosa attività di ricerca e divulgazione. Stiamo parlando del “Centro Studi sulla Storia dell’Europa Orientale” di Levico Terme. Fernando Orlandi, esperto di guerra fredda e Unione Sovietica, ci racconta in qualità di Presidente del Centro Studi la storia di questa importante realtà.

Benvenuto su East Journal. Ci racconta brevemente quando nasce il “Centro Studi sulla Storia dell’Europa Orientale” (CSSEO) con sede a Levico Terme (TN) e quali sono le sue finalità?

Lo CSSEO viene costituito nell’autunno del 1997. Sostanzialmente nasce da un gruppo di persone, in parte italiane, in parte straniere, legate da vincoli di amicizia e da interessi professionali, di studio e di ricerca. Gli interessi, ovviamente, riguardavano la storia dell’Unione Sovietica e degli stati successori, dell’Europa centro-orientale e della Mitteleuropa. Ci univa la consapevolezza che nel nostro Paese non si stava quasi più discutendo della storie di quei Paesi e di quelle vicende così importanti del Novecento. Proprio nel momento in cui c’era una occasione unica, con gli archivi che erano finalmente stati aperti. Le finalità? Fare ricerca, organizzare dibattiti e discussioni, editare pubblicazioni, organizzare convegni internazionali.

Dalla grande passione per l’editoria specializzata si è formata negli anni una preziosa e ricca biblioteca con testi anche in lingua originale (russo e romeno solo per citarne alcune). Qual è stato il percorso che ha portato alla creazione della biblioteca e qual è il futuro di questo importante patrimonio?

La biblioteca è sorta un poco alla volta, in modo naturale, vuoi per donazioni dei soci del CSSEO, di terzi e per l’acquisto di quello che era necessario per i nostri progetti di ricerca. È sempre stato sconfortante vedere la disattenzione prestata verso le storiografie dei Paesi dell’Europa centro-orientale e verso gli studiosi russi, ucraini, degli stati del Baltico, ecc. Terribile dovere costatare che nelle biblioteche del nostro Paese non esisteva nessun esemplare, ad esempio, di importanti raccolte documentarie. Col tempo, ai libri, alle riviste e ai giornali si sono poi aggiunti i documenti di archivo in copia.

Oltre alla biblioteca, un’altra qualità dello CSSEO sono gli appuntamenti fissi presso la Sala degli Affreschi della biblioteca comunale di Trento per parlare di Europa Orientale e di libri freschi di pubblicazione. Qual è il riscontro che avete da questi momenti di confronto con il pubblico?

Debbo confessare che il riscontro, vista anche la quantità di incontri che organizziamo, è particolarmente confortante. Abbiamo un pubblico consistente, che non si trova neppure nella grandi città, come Roma e Milano – e Trento è davvero una cittadina, in confronto – in parallelo, poi organizziamo anche dei cicli di incontri destinati all’aggiornamento dei docenti delle scuole superiori del Trentino.

Qual è secondo Lei lo stato dell’arte degli studi sull’Europa Orientale oggi in Italia e quali sono gli scenari futuri che si prospettano in questo campo?

La cosa sconfortante sta nel fatto che le acquisizioni delle storiografie nazionali dei paesi dell’Europa centro-orientale faticano a tradursi nelle pagine dei libri pubblicati nel nostro paese. Abbiamo visto la pubblicazione di volumi i cui contenuti in certi casi suscitano anche l’indignazione: autori che hanno scritto non tenendo conto degli archivi e delle nuove storiografie… Ma a fianco ci sono opere importanti, che non sfigurano affatto rispetto alla grande storiografia internazionale. Potrei citare diversi autori, ma per questioni di spazio ricordo solo alcuni, pur facendo torto ad altri: i lavori di Victor Zaslavsky, o volumi quali Stalinismo di frontiera di Niccolò Pianciola o La rivoluzione globale di Silvio Pons.

La ringrazio per le sue preziose risposte. Può aggiungere, se lo desidera, un commento, un auspicio o un invito ad appuntamenti futuri e i contatti del Centro Studi.

In autunno riprenderemo la serie tradizionale di iniziative pubbliche. Debbo confessare che i tagli ai finanziamenti ci imporranno drastiche riduzioni di attività. Colpiranno soprattutto i progetti di ricerca internazionale cui colaboravamo. Cercheremo, invece, di investire il massimo delle risorse disponibili sulla nostra biblioteca.

Per qualsiasi contatto, o ad esempio richiedere nostre pubblicazioni, chiunque può rivolgersi a: [email protected]

  • Condividi:

Tags: centro studi, csseo, est Europa, fernando orlandi, levico terme, Silvia Biasutti, trentino, trento europa orientale Categories: Interviste, Kultura, Mitteleuropa


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :