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L'abitudine di "LAMENTARSI"

Da Maurizio @bigaramis
Basiamo la nostra vita sulle abitudini. Non ci chiediamo mai il perchè ci comportiamo molto spesso senza pensarci su. E' perchè il nostro modo di essere associa a determinate situazioni determinati comportamenti. E molto spesso non ci rendiamo conto che le nostre abitudini ci procurano degli stati confusionali, o meglio definiti come stati di ansia o di stress. Ma continuiamo imperterriti a replicare replicare e, ancora replicare, determinati comportamenti. Quente volte ci "lamentiamo"? Fermiamoci un minuto e pensiamo quante volte, nell'ambito della giornata, per qualsivoglia ragione, ci lamentiamo; ora facciamo mente locale: come ci sentiamo fisicamente nel momento che ci lamentiamo? vediamo un pò......nervosi? instabili? ansiosi? mal di testa? insoddisfatti? e potrei andare avanti ancora per molto. Questo  perchè è nelle nostre abitudini. Non troviamo riscontro nelle nostre aspettative ed eccolo li che iniziamo a lamentarci. E nonostante tutto, ci continuiamo a fare del male. Eppure siamo coscienti che la vita riserva delle interferenze, che potrei definire esterne, cioè interferenze non  sotto il nostro controllo, che ostacolano il regolare processo del tempo. Ad esempio, se stiamo in aeroporto e ci cancellano il volo, che cosa siamo portati a fare? Ci rechiamo all'info point e andiamo a lamentarci del disguido. Magari alziamo la voce, ci facciamo prendere dall'ira, dalla tachicardia.........ma quale è il risultato? Comunque non parti!!! E allora forse non sarebbe il caso che invece di farci prendere un accidente impariamo a dosare la nostra emotività prendendo atto dell'inconveniente e vivere la cosa con più serenità. Ogni volta che ci rendiamo conto che una nostra abitudine ci porti a stare male, cerchiamo di capire il perchè ci comportiamo in quel modo, e lavoriamoci sopra affichè si arrivi a cambiare l'abitudine stessa. Si dice che una abitudine si cambia dopo che per 21 volte ti sei comportato diversamente dalla tua abitudine negativa.
Buona DomenicaMaurizio
Allego questo posto sulle abitudini trovato in rete.
L'abitudine.
E' una brutta bestia.
credo che l'uomo sia stato creato per abituarsi, in generale.
Ci si può abituare a un mal di pancia. Ad avere una gamba in meno.
Ci si può abituare alle interminabili code agli sportelli o allo squallore di chi passa strisciando per scavalcare la fila.
Ci si può abituare alle sensazioni. C'è gente che guardando il mare sente solo un respiro gonfio di iodio,e altra ancora che nell'alba trova solo l'inizio di un'altra ftaicosa giornata di lavoro.
Ci si può abituare alle proprie sconfitte e cominciare a prenderle con una certa quantità di filosofia, sdrammatizzandoci su, magari. Ho conosciuto persone molto brave nel non saper prendere niente sul serio, nemmeno se stessi.
Ci si può abituare ad essere sempre in ritardo, e con questo far abituare gli altri alle attese.
Ci si può abituare alla vita, senza cercare più di scoprirla, motivandola solamente con i soliti, metodici gesti quotidiani. Ed ecco che lentamente i volti degli amici sembrano diversi e lo stesso le mura della propria casa, come velati di una offuscata patina di polvere.
Ogni giorno la stessa ora, la sveglia per il lavoro, alla stessa ora il pranzo ed il resto è il lento susseguirsi di meccanici, fordisti gesti.
Ci si può abituare alle parole vuote e senza senso del potere, alle sue incursioni leggendarie voltate sempre in un dir tutto per non far nulla, ci si può abituare alla mancanza di un orizzonte, alla povertà del destino raffigurato. Come una tela da dipingere. Il primo giorno in cui l'abbiamo vista avevamo davanti una tela binaca e una dolcissima tavolozza piena di colori smeriglianti. Tutte le tonalità a sorriderci, dall'orlo dei tubetti, lucenti del loro impasto oleoso, puerili nei loro sorrisi. Ogni giorno guardavamo la tela, immaginandoci cosa avremmo potuto disegnare, senza provare uno schizzo per paura di rovinarne il candore. Poi, lentamente, la tela si è impolverata, granello su granello un soffice materasso di polvere, e i colori si sono seccati.
Ci si può abituare a tutto questo, e anche altro.
Credo non ci si possa mai abituare alla paura. L'essere umano è talmente stupido da aver paura di se stesso, quando non conosci una persona e la incontri in un vicolo ad esempio. L'uomo è talmente stupido da non riuscire nemmeno a salvaguardare la propria specie e prole, davanti alla paura di un'arma si risponde con un'altra arma e così via fino a che di paura in paura non rimarra che una tela polverosa e impoverita.
Credo che l'uomo non si possa abituare alla paura, perchè una non curanza della paura si chiamerebbe coraggio. E solo pochi uomini riescono ad elevarsi a questa etichetta, e molti di questo numero sono ugualmente ciarlatani sbandierati come ideali al vento delle masse.


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COMMENTI (1)

Da Ermald
Inviato il 01 marzo a 03:38
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