Ancora una volta uno studio scientifico, basato su 877.000 donne, ha dimostrato la pericolosa esistenza della cosiddetta “Sindrome Post Aborto”, cioè si è rilevato che le donne che si sottopongono all’interruzione di gravidanza hanno quasi il doppio di probabilità di soffrire di problemi di salute mentale rispetto a coloro che decidono di partorire.
Inoltre la ricerca, realizzata dall’“American Academic Priscilla Coleman” e pubblicata sul “British Journal of Psychiatry”, ha dimostrato che il 10% di tutti i problemi di salute mentale deriva dall’aborto. I risultati sono interessanti, si legge su “The Telegraph”, poiché -sommandosi a studi precedenti- smentiscono la vecchia leggenda degli attivisti per l’aborto, i quali sostengono che l’interruzione della gravidanza riduca, piuttosto che aumentare i rischi, per la salute delle donne.
Il professor Coleman, co-autore dello studio, ha dichiarato: «Nel complesso, i risultati hanno rivelato che le donne che hanno subito un aborto hanno registrato un aumento dell’81% del rischio di problemi di salute mentale, e quasi il 10% dell’incidenza di problemi di salute mentale sono direttamente attribuibili all’aborto». In particolare, l’aborto è collegato per il 34% ad una maggiore probabilità di disturbi d’ansia, il 37% di depressione, il 110% (più del doppio) al rischio di abuso di alcool, il 220% (più del triplo) al consumo di cannabis e al 155% al rischio di suicidio.
Abbiamo inserito i risultati di questo studio nel nostro dossier appositamente dedicato all’argomento, dove è possibile visionare la gran parte delle ricerche scientifiche realizzate.