Quando dopo un quarto d’ora s’erano visti tre lanci lunghi dalla difesa per Elia – e tutti finiti fuori – mi sono preoccupato un po’. Dopo le prime tre partite giocate sempre palla a terra senza mai buttare il pallone m’è venuto il dubbio che fossimo tornati alla Juve di Ferrara e Del Neri. Poi ho visto giocare Chiellini e il dubbio si è trasformato in paura, scoramento e vaffanculo. A Chiellini, ovviamente.
Quell’uomo è pericoloso. Se non è in condizione, anche Amauri lo salta. Se è in condizione lo stesso, ma dopo lo abbatte con un intervento che sa di esecuzione sommaria. In ogni caso, è chiaro che Chiellini non ha fatto la scuola calcio che ho fatto io perché sta regolarmente – dico, regolarmente – dalla parte sbagliata dell’attaccante che deve marcare. Anche quando l’attaccante è un difensore del Bologna e si chiama Portanova – mica Thiago Silva – come mercoledì scorso.
Ora, visto il trattamento De Ceglie, che per una sciocchezza col Bologna è finito in tribuna e – onta massima – sostituito da Grosso, facendo le proporzioni mi aspetto che dopo questa prestazione Chiellini venga appeso sul tirante più alto del nuovo stadio di proprietà – immagino che essendo nostro si possa fare – e lasciato cadere su Ibrahimovic quando domenica prossima starà per impallinarci. E’ evidente che Chiellini – oggi come oggi – non ha altra possibilità per fermare un attaccante se non quello d’essere scavantato contro di lui, possibilmente a sua insaputa. Tecnicamente, credo che sarebbe difficile anche fischiare la punizione contro. Ed eventualmente si può sempre fare ricorso a Platini.
Alternativa meno cruenta, spostarlo sulla sinistra dove farà quasi certamente meno danni – anche meno danni di Grosso – e lasciare a Bonucci l’onore di arrivare in ritardo sul giocatore del Milan.
Non riesco a credere che abbiamo tre centrali e il migliore si chiama Barzagli, la riserva di Materazzi in Nazionale – e Materazzi era già riserva di Nesta – e l’abbiamo pagato zero euro. Pessimismo, fastidio, sgomento.
Mr Montag