Aria di rinnovamento in Italia dopo le elezioni amministrative. Il Tg3 riflette sul Pdl che sprofonda nella sua crisi d’identità. Un partito che annaspa, nessuno sa cosa fare, mentre l’ex leader sa esattamente di “escludere una mia candidatura a Premier”. Silvio Berlusconi e Angelino Alfano hanno respinto le dimissioni presentate da Sandro Bondi a seguito di accuse incrociate, veleni e riunioni. Insomma un Pdl nel caos, che si arrabatta, con l’obiettivo di resistere, perché il Pdl non si archivia con dignità, ma, tenta il rilancio, per galleggiare ancora, nell’illusoria, quanto penosa, improbabile, resurrezione.

Il M5S è in crescita vertiginosa. È un incubo, una certezza. Come, l’altra cosa certa, Monti, il resto per ora non funziona. Il disagio diffuso nel paese ha generato il rifiuto, la ribellione e visto che all’orizzonte non si vedevano proposte concrete, i cittadini, si sono rivolti a chi qualcosa da offrire ce l’aveva. Dietro all’ampio consenso ricevuto dalle urne si nasconde, infatti, una grande fiducia nel progetto del M5S. Con l’elezione a sindaco di un loro candidato, ora i grillini sono attesi alla verifica sul campo. Dalle parole si passa ai fatti. In effetti Grillo non ha mai smesso di tuonare, sparandole grosse e ha già iniziato la marcia su Roma, dove si sono già attivati per accoglierlo e fargli capire che non avrà vita facile.
Il velocissimo emendamento, votato altrettanto velocemente, alla Camera priverebbe il Movimento 5 Stelle dei finanziamenti pubblici, del resto sempre negati da Grillo, ma, il colpo basso è nella modifica al testo concordato da Pdl, Pd e Terzo polo sui contributi elettorali ai partiti politici presentato da due deputati dell’Udc e approvato dall’aula di Montecitorio. Stabilisce che per poter accedere ai rimborsi elettorali previsti dal provvedimento, ogni partito debba avere uno statuto. Insomma, senza Statuto, niente rimborsi. Il che significa che il Movimento 5 Stelle, ove mai un giorno decidesse di accedere al rimborso elettorale che oggi rifiuta, dovrebbe dotarsi di uno Statuto vero e proprio. Una norma di sbarramento contro i grillini se mai si volessero trasformare in partito.

Staremo a vedere cos’altro escogiteranno per arrestare il nuovo che avanza.





