Il primo idioma della lingua ellenica
La lingua albanese ci aiuta a capire lo sviluppo della lingua greca, dagli antichissimi tempi pelasgici fino al periodo alessandrino.
Le antiche lingue e soprattutto la lingua pelasgica erano lingue per di più composte da consonanti. Vi riporto l’esempio di alcuni studiosi sulla parola MPS di una iscrizione trovata in Asia Minore, che leggono MOPSOS. Qui si accenta la lettera M. Nell’epoca Omerica non abbiamo più l’accento di consonanti, ma l’introduzione di vocali che prendono anche l’accento delle consonanti. La lingua albanese conserva anche la pronuncia con l’accento delle consonanti! Per esempio la parola greca palami deriva dalla parola pelasgo-albanese plem. Qui si accenta la consonante L. con l’introduzione della vocale A che segue la consonante L e prende l’accento; la parola diventa quindi palàma, così nel dialetto dell’Attica abbiamo palami, in albanese pëllëmba (palmo della mano).
Copertina del libro (versione albanese)
La stessa cosa succede con la parola karma o kirma. L’equivalente in lingua albanese è kërmë (carcassa).
La parola albanese motër (sorella) coincide con la parola mitir – mitros che significa madre in greco antico. Questo si spiega con il fatto che, nella civiltà primitiva, la sorella maggiore aveva, in famiglia, anche il ruolo della madre, come spiega G. Stamatakos nel suo dizionario.
La parola ujk (lupo, in albanese), che si pronuncia anche ulk diventò ulikos e dopo likos in greco.
La parola etero in albanese è një tjetër (un altro). Qui vediamo che NTR significa një tjetër (un altro) e non semplicemente tjetër (altro). Fra le consonanti vengono introdotte le vocali e in definitiva abbiamo enetero (enEtero) = një tjetër (un altro), in albanese njëtër (un altro).
In albanese, abbiamo la parola sipër = sopra. La parola greca corrispondente è iper e quella latina super. L’albanese è più vicino al greco ed è l’anello mancante che collega al latino e aiuta a capire come si pronunciava la “famosa” F in greco antico, pronuncia che i greci furono costretti a eliminare del tutto. Ma la lingua albanese, proprio perché meglio di tutte conserva la lingua pelasgica, conserva anche la sua pronuncia.
Visto che in generale la F si pronuncia a volte come F e a volte come V, le parole Vras = Vreo (uccidere), Vesh = Vesho (orecchio), Var = Vero (appendere), sono comprensibili. La lettera F del greco antico non aveva solo questa pronuncia, ma anche un'altra stabilita dai Romani, e, in definitiva, rimase F e si perse V. Per esempio la parola greca antica ficos nella lingua greca divenne sikos, in latino rimase ficus e in albanese abbiamo fik.
Il prefisso greco para deriva dalla parola pelasgo–albanese per con l’inserimento della vocale A.
Che gli studiosi si siedano, studino seriamente la lingua albanese “povera” e “barbara” e sottovalutata, che gli arbëresh e gli albanesi, che si trovano fuori dall’Albania, la smettano di disprezzare la loro lingua, ma che la insegnino anche ai loro figli.
Che si tenga presente che questa lingua albanese “barbara” è la madre della lingua di Omero, Eschilo, Erodoto, Tucidide, e anche della famosa lingua conosciuta come dialetto dell’Attica. È la lingua antica dei nostri antenati, i pelasgi, che alcuni scienziati vogliono fare scomparire come per magia, dimostrando che gli elleni non vengono dalle montagne dell’Albania ma dall’Egitto e dalla Mesopotamia. Credo che queste teorie avrebbero potuto prendere il sopravvento se non esistesse oggi “l’albanese barbaro”. Oltre il grande padre DIAU (il sole) e la grande madre DHEA (la terra), che sono i “genitori” della vita, adorerò anche la lingua albanese che mi insegnarono i miei nonni e i miei genitori.
È molto importante (per gli elleni) conoscere quello che credi e sapere perché lo credi. È proprio questo che ci differenzia dai popoli orientali.
Liberamente tratto dal libro Arvanitasit dhe prejardhja e grekëve dell’autore Aristidh Kola