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L'Alcedo frenata da Telecom

Da Brunougolini

L'Alcedo frenata da Telecom
Sul loro sito (www.alcedoitalia.it) appare la scritta «love natura». È per amore della natura che al fondatore Marco Manuzzi è venuta l’idea innovativa di produrre tutti gli ordigni necessari affinchè ciascuno di noi possa trasformare la propria bicicletta in una bicicletta elettrica. Una spinta decisiva alla mobilitá e al rispetto ambientale. Ora la piccola azienda «AlcedoItalia» ha cinque soci e ha tessuto rapporti in tutto il mondo. Ha però un piccolo handicap, è collocata in un luogo, nel comune di Cesena, dove l’Adsl non arriva. La «banda» Telecom, malgrado le richieste avanzate da oltre un anno, non si fa viva. Eppure qui non siamo in un paese sperduto in alta montagna o nei territori sempre dimenticati del Mezzogiorno. Siamo a pochi passi dalla rigogliosa e ricca pianura padana. Eppure il segnale della connessione Internet è flessibile, saltellante. Lo chiamano «digital divide». È una delle tante diseguaglianze di questa nostra societá. È uno dei tasselli che spiegano la collera manifestata a Torino nella inconsueta alleanza tra sindacati e Confindustria.
C’è un vocabolo, «crescita», che ha attraversato quella manifestazione e che riempie pagine di giornali. È l’imperativo di un possibile governo, è la strada attraverso la quale passa una risposta alla catastrofe del lavoro. Ogni soluzione non contingente per il problema di esodati e cassintegrati, privi di sostegno, per il milione di licenziati nel 2012, passa da qui. Quelli di Cesena, come altri, non si arrendono alla disfatta, cercano di resistere.
Il problema è che quel «freno» Telecom comporta serie difficoltà e i cinque soci, racconta uno di loro, Emanuele Magnani, stanno meditando sulla possibilità di andare alla ricerca di località diverse. «Il mercato, nel campo della mobilità elettrica, ci sta dando ragione… sentiamo davvero una spinta propulsiva enorme, stiamo incrementando la produzione in maniera decisiva e visti i tempi che corrono ci riteniamo davvero fortunati». Ora cercano di supplire alla mancata Adsl, a questa grossa palla al piede, usando, con costi elevati, quattro computers dotati di chiavette Usb della Wind, della Tre, della Vodafon. Così cercano di non rimanere mai offline, pur usufruendo di una velocità considerata ridicola. I nostri quarantenni di Cesena avrebbero bisogno di uno strumento efficiente per i rapporti quotidiani con i tanti partners stranieri: «È praticamente impossibile spiegare loro che tutto viene rallentato dall’assenza del servizio Adsl. Semplicemente non concepiscono l’idea che un’azienda che importa, produce e assembla prodotti ad alto contenuto tecnologico non sia nelle condizioni di implementare i propri sistemi informatici». L’azienda è proprio tutta «web based», nel senso che qualsiasi merce o prestazione, acquisto, vendita, anche di una vite, viene registrata nel database. Soltanto le fatture che vanno ai clienti vengono stampate, tutto il resto, perfino gli appuntamenti, sta sul web, on line.
Un impresa moderna che lancia un appello alla politica: «Telecom non può decidere chi debba essere connesso e chi no! Serve un intervento immediato e deciso da parte della politica, sia a livello nazionale che locale». Spiegano come le centrali telefoniche di Telecom siano obsolete e vengano aggiornate soltanto dove l’investimento è commisurato alla spesa. È chiaro, del resto, che questa «palla al piede» alla crescita e alla competitivitá, affligge molte altre aziende italiane e anche i tanti giovani che vorrebbero «intraprendere». E non c’è, certo, solo questa difficoltà. Alla nascita, raccontano ancora quelli di AlcedoItalia, si sono dovuti misurare con un muro di burocrazia.
Dapprima attraverso uno studio di commercialisti che ha lavorato per due mesi al costo di 20.000 euro e ancora oggi si sta aspettando dall’agenzia delle entrate l’autorizzazione all’importazione comunitaria di merce. I partner europei (Spagna, Germania, Austria, ecc….) non possono cosi ancora spedire le merci… C’è poi il capitolo delle tasse. La denuncia lamenta non solo il peso della tassazione, ma soprattutto l’impossibilita di prevederla, programmarla. Raccontano: «L’unica cosa che non riusciamo ad automatizzare nei calcoli del sistema sono le tasse. Negli Usa con lo stesso loro software calcolano anche quante tasse si pagheranno con determinati volumi di denaro in entrata e in uscita». Un altro esempio di come le nuove tecnologie potrebbero aiutare la produttività. Molto più degli assalti alle condizioni di lavoro.

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