Mia moglie dice che ogni cosa deve avere il suo epilogo, la sua fine. Come la neve che cadeva questa mattina, come il mezzo toscano che fumo dopo pranzo, come i momenti belli e quelli brutti, come la nostra esistenza che viviamo da immortali perché la morte non deve apparire.
Così, dice lei, anche questa fase buia e drammatica dovrà avere il suo omega, un termine, un’inversione. E questo è certo. Tutto sta nel capire se sarà un epilogo a lieto fine, o qualcosa di ancor più drammatico, così imprevedibile da non essere nemmeno lontanamente immaginato.
Voglio credere allora che, come passerà l’inverno, anche questo immeritato purgatorio possa finire, in bene o in male, ma finire una volta per tutte.