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E ieri nelle prove di matematica somministrate nelle classi seconda c'era questa domanda: E' una domanda, che da quel che, appunto, abbiamo discusso su facebook e altrove pochissimi bambini di seconda hanno saputo risolvere. Ribadisco che non sono una fan dei test Invalsi, ribadisco altresì che non misurano la nostra capacità d'insegnanti come a molti piacerebbe credere e specifico pure, come ad altri ancora piace credere, che l'Invalsi abbia un qualche motivo per indurre gli alunni in errore. Anzi semmai vivere da complottisti queste prove è l'ultimo degli atteggiamenti da tenere. Meglio a quel punto non farle. A questo proposito il rapporto tecnico chiarisce abbastanza sulle procedure. Ma torniamo al quesito. Ieri durante la somministrazione, leggendo nel fascicolo del somministratore, mi ha incuriosito: perché in seconda generalmente i bambini non fanno i numeri oltre il cento, perché non fanno le unità di misura (metro, chilo, litro). Mi ha incuriosito perché il metro che misura da 0 a 150 (metro che misura da 0 a 150 cm?) nel disegno è rovesciato, perché sulla testa della bambina è stata disegnata una freccia con a lato il numero 40. Infine mi ha incuriosito perché la risposta era più o meno l'altezza dei bambini di seconda sempre che abbiano idea di quanto sono alti. Quindi tra me ho pensato vuoi vedere che i bambini pensano che Francesca è alta 40? Detto fatto. Al ritiro, nel controllare che i bambini avessero risposto a tutte le domande, ho dato una sbirciata a tutte le risposte riguardanti l'altezza di Francesca. Nessuno, salvo sviste, mi è parso abbia risposto giusto. Ho chiesto un po' in giro su fb e ho subito compreso che è stato un fatto diffuso. Tantissime colleghe mi hanno riferito che nelle loro classi nessuno aveva saputo risolvere il quesito.
Cos'è accaduto? E' accaduto ciò che dicevo sopra: il distrattore dell'altezza rovesciata, ha funzionato da distrattore, mentre l'aiuto costituito dal numero 40 e dalla freccia posta sul capo della bambina anziché aiutare ha funto anch'esso da distrattore visivo inducendo in errore quasi tutti. I bambini hanno colto il dato immediato, in quanto posto in linea con il capo della bambina, saltando qualsiasi ragionamento e scrivendo con sicurezza 40.
Una prima considerazione. Il test non intendeva indurre in errore i bambini, ma bensì indagare le fasce "alte" di abilità, quelle ben al di sopra della media, cioè quelli alunni che avendo compreso cos'è la decina, e pur non conoscendo il metro in quanto unità di misura, sanno contare a dieci a dieci, lo sanno fare tornando indietro sulla linea dei numeri e sono capaci di immediato pensiero reversibile e di astrazione rispetto a un'immagine data.
Seconda considerazione: quel tipo di domanda non serve a mettere in difficoltà gli alunni, no, perché gli item sono sperimentati e si sa già quando la prova viene somministrata quali possibili esiti darà il quesito, serve a mettere in difficoltà gli insegnanti e a capire chi durante i test aiuta i propri alunni. Perché se per quella prova è previsto il cinque per cento di risposte esatte, faccio un esempio, e se nelle rilevazioni le risposte cominciano a salire in percentuali cospicue è evidente che gli alunni hanno ricevuto l'aiutino. Le scuole a quel punto riceveranno posta dall'Invalsi, perché come accade ogni anno chi bara viene segnalato.
Dall'anno prossimo i test entreranno a pieno titolo nel sistema di valutazione, c'è materia sufficiente sul quale riflettere, che dite? © Crescere Creativamente consulta i Credits o contatta l'autrice.
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